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The voice of the European workforce

Come cambierà il mondo del lavoro europeo dopo la pandemia?

Il mondo del lavoro aveva iniziato a mutare ben prima della pandemia da COVID-19. Già da tempo infatti alcuni trend di lungo periodo, quali l’uso di nuove tecnologie digitali, l'evoluzione demografica e le crescenti preoccupazioni di stampo sociale per le disuguaglianze e la sostenibilità del pianeta, stavano già cambiando il modo di lavorare, i lavoratori e il luogo di lavoro stesso.
Gli eventi del 2020 hanno accelerato e amplificato questi mutamenti. Per dare rilevanza alla voce della forza lavoro e scoprire come i lavoratori abbiano reagito negli ultimi mesi, lo studio The voice of the European workforce di Deloitte, articolato in quattro pubblicazioni, ha raccolto le opinioni di oltre 10.000 lavoratori in sette paesi europei, presentando un quadro chiaro ed aggiornato del loro sentiment alla luce dei recenti cambiamenti nella vita lavorativa.

Sulla ricerca
L’indagine demoscopica ha coinvolto più di 10.000 persone in sette paesi europei (Francia, Germania, Italia, Portogallo, Polonia, Spagna e Regno Unito). 
È stata condotta online e il campione è stato ristretto alle persone attualmente occupate (anche se in congedo o con contratto a zero ore). Il 50% del campione era composto da lavoratori di età superiore a 50 anni, l'altra metà da lavoratori di età compresa tra 18 e 50 anni. All'interno di questi due principali gruppi di età, la composizione per età e genere del campione è stata impostata in modo da rispecchiare la composizione della forza lavoro in ciascun paese.

May the workforce be with you

Utilizzando i dati raccolti, questo articolo fornisce una panoramica di come i dipendenti hanno vissuto il radicale cambiamento della loro vita lavorativa negli ultimi mesi. Smart Working, autonomia e flessibilità sono gli elementi che emergono. Fiducia, tempo e il sostegno dei propri colleghi sono stati i "fattori umani" più importanti a sostegno delle persone, rispetto alla tecnologia. Nei prossimi anni, sarà sempre più importante per le organizzazioni riuscire a combinare l'umano e il tecnologico insieme, non separatamente.

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