Ottimismo e resilienza nel settore del Private Equity e Venture Capital in Italia.
Il primo semestre del 2025 si apre con prospettive di forte ottimismo per il mercato del Private Equity in Italia. La Private Equity Confidence Survey, realizzata da Deloitte Private in collaborazione con AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt), mette in evidenza come il mercato stia reagendo positivamente alle sfide geopolitiche e macroeconomiche globali. Nonostante una leggera flessione del Deloitte PE Confidence Index, che raggiunge quota 109 punti, il settore conferma la propria resilienza e capacità di adattamento ai nuovi scenari economici, con oltre l'83% degli investitori che prevede un andamento stabile o in crescita e più del 60% degli operatori orientati a un numero sempre maggiore di deal superiori ai 30 milioni di euro.
Il settore degli Industrial Products si conferma il più interessante per gli operatori, raccogliendo il 21,1% delle preferenze. Segue il comparto Food & Beverage, in crescita al 16,3%, e il settore ICT, che raggiunge il 13,6%. Questi trend dimostrano come gli investitori stiano diversificando le proprie strategie, puntando su settori ad alto potenziale di crescita e innovazione.
Nonostante le incertezze legate a conflitti internazionali e cambiamenti politici, il mercato del Private Equity italiano mostra segnali incoraggianti. Il 90% degli operatori prevede un numero di operazioni in linea o superiore rispetto ai livelli attuali. Le politiche monetarie espansive in atto sono percepite positivamente, con il 75% degli intervistati che ritiene possano avere un impatto concreto sul mercato nel prossimo anno, rendendo il finanziamento dei deal da banche commerciali come lo strumento preferibile.
Le strategie ESG continuano a essere una priorità per gli operatori, con il 27,5% che monitora standard ESG minimi già nella fase di due diligence. Parallelamente, il 77% degli operatori considera l’adozione dell’intelligenza artificiale un criterio importante per la selezione dei target, con il 21,2% che la valuta come decisiva. Inoltre, cresce l’interesse per l’utilizzo dei fondi europei, come il Next Generation EU e il PNRR, con il 69,2% degli operatori che intende applicarli a una parte significativa delle società partecipate.
Gli operatori si orientano sempre più verso operazioni di maggiore valore. Oltre il 60% degli investitori si concentra su deal superiori ai 30 milioni di euro, segnando un incremento rispetto al semestre precedente. Questa tendenza riflette una maggiore fiducia nella capacità del mercato di sostenere operazioni strategiche di ampio respiro.
Le strategie di disinvestimento si mantengono positive: il 46,2% degli operatori prevede un aumento delle attività, mentre il Trade Sale rimane la modalità preferita. Cresce l'interesse per il Secondary Buy Out, che raggiunge il 32,7%, il valore più alto registrato dal 2022.
Scarica il report per scoprire i dettagli della survey.
Scopri le edizioni precedenti: