Durante il primo semestre del 2022, il settore italiano del Private Equity ha confermato un trend sostanzialmente positivo. Tuttavia, la fiducia degli operatori si attesta su livelli più conservativi, in vista di criticità legate ai rischi inflattivi, all’aumento dei prezzi delle materie prime ed energia, e agli effetti della situazione geopolitica.
Nel secondo semestre 2021 sono state registrate 210 operazioni per un controvalore complessivo pari a circa €10,6 miliardi (vs 191 nello stesso periodo del 2021 e vs 241 nel secondo semestre 2021). I settori che hanno visto gli operatori PE maggiormente coinvolti sono stati Industrial Products e Consumer Goods, seguiti da Other professional and Social Services.
Malgrado uno scenario economico sempre più complesso e un contesto geopolitico instabile, è previsto un aumento delle attività dei fondi di Private Equity. Crescita sostenuta soprattutto dai fondi messi a disposizione dal PNRR, i quali giocheranno un ruolo centrale nell'accelerare le dinamiche trasformative in atto nel panorama imprenditoriale italiano. In questo contesto, i Private Equity sono in grado di individuare e supportare grandi eccellenze del tessuto economico italiano, talvolta non attrezzate per esprimere appieno il proprio potenziale.
Per il secondo semestre 2022 si prevede un elevato interesse per operazioni di maggioranza, con uno spiccato interesse nei confronti di settori Industrial products, Food and beverage, Consumer goods, e ICT.