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Natura e biodiversità

La biodiversità riveste un ruolo fondamentale per l’economia mondiale. Secondo il World Economic Forum, 44 mila miliardi di dollari di valore economico generato – oltre la metà del PIL mondiale – dipendono in maniera più o meno diretta dalla natura e dai suoi servizi ecosistemici. Per citare un altro dato, il 50% della catena di fornitura di sei grandi settori come chemicals, aviation, travel & tourism, real estate, mining & metals, supply chain & transport, retail, consumer goods and lifestyle è fortemente influenzato dalla natura.

Inoltre, nella classifica dei maggiori rischi globali per i prossimi 10 anni, la “perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi” si posiziona al secondo posto, subito dopo gli eventi meteorologici estremi. Visione che è condivisa anche dagli investitori, il 70% dei quali considera la biodiversità un fattore critico di rischio.

Tuttavia, è cruciale sottolineare che, delle 816 aziende appartenenti a oltre 20 settori industriali valutate nel periodo 2022-2024 dalla World Benchmarking Alliance, meno dell’1% ha effettuato una valutazione della propria dipendenza dalla natura, e solo il 2% ha dei consigli di amministrazione che dimostrano di avere competenze rilevanti su temi come biodiversità o clima. Questa profonda mancanza di consapevolezza espone le aziende a gravi rischi che possono ledere la business continuity.

D’altra parte, la salute degli ecosistemi si basa su equilibri fragili, perfezionati nel corso di milioni di anni di evoluzione naturale e regolati dalla presenza di milioni di organismi viventi, ognuno dei quali svolge un ruolo cruciale e interconnesso. Tutto questo renderebbe la natura resiliente, sana e produttiva se molte specie non fossero attualmente a rischio di estinzione minacciando la stabilità degli ecosistemi e, di conseguenza, la capacità della natura di fornire i servizi indispensabili alle nostre economie e al benessere umano.

Deloitte Climate & Sustainability si inserisce proprio in questo contesto, portando l’esperienza in attività di calcolo del pricing dei servizi ecosistemici, in progetti che esplorano il nesso clima-natura, in progetti nature-based per lo sviluppo di crediti di carbonio per il mercato volontario e nello sviluppo di business case del rischio natura entro più ampie analisi climatiche.

L’obiettivo è quello di aiutare le aziende a comprendere quali sono le dipendenze, gli impatti, i rischi e le opportunità relativi a natura e biodiversità, a partire dalle loro attività dirette e dalla loro supply chain. Per farlo, DCS ricorre a esercizi come il DIROs assessment, e fornisce un supporto nella stesura, implementazione e monitoraggio di piani strategici di biodiversità, nello sviluppo di Biodiversity Action Plans (BAPs) sito specifici, e nel target setting science-based secondo la metodologia SBTN. Inoltre, affianca le aziende nella rendicontazione e nella disclosure obbligatoria europea (CSRD) e secondo i principali framework internazionali volontari (TNFD, ISO e UNI).

Per maggiori informazioni contattare: Piercarlo Smith e Sara Comba

Linee guida per i consigli di amministrazione delle istituzioni finanziarie

La natura è una questione di gestione strategica che richiede la supervisione del consiglio di amministrazione e che impatta su temi chiave del management, come le prospettive future del mercato e l’effetto della legislazione. Il crescente riconoscimento della dipendenza delle imprese e della finanza dalla natura sta portando a nuovi sviluppi in termini di regolamentazione e legislazione, doveri fiduciari, rischi finanziari e aspettative sociali e dei clienti, aumentando l'urgenza per i Board di comprendere e affrontare le questioni legate alla natura.

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