Procede la transizione verso la mobilità elettrica, spinta da nuove tecnologie e normative sempre più stringenti sul fronte ambientale. Anche quest’anno l’Italia registra una delle percentuali più alte in termini di interesse per le auto ibride o elettriche (insieme al 78%), staccando altri Paesi avanzati come Germania, Cina o Corea del Sud. La diffusione dei veicoli ecologici potrebbe però rallentare per i timori su accessibilità economica, autonomia delle batterie e tempi di ricarica dei veicoli.
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Nella scelta di un nuovo veicolo, incidono ancora in primis qualità del prodotto e funzionalità a bordo. Diminuisce invece la rilevanza dei tempi di consegna della vettura, complici anche i ritardi negli approvvigionamenti. Un italiano su tre (33%) sarebbe infatti disposto ad aspettare dalle 5 settimane in su. Le aspettative dei consumatori sul tempo di attesa potrebbero aprire la porta al nuovo paradigma "build-to-order".
Per la maggior parte degli intervistati nei diversi mercati, la customer relationship più significativa riguarda la propria concessionaria di assistenza (46%) o vendita (36%), a conferma del ruolo ancora determinante dei dealer nel settore auto. Il trend è ancora più marcato in Italia, dove solo il 14% dichiara di fidarsi principalmente della casa produttrice. È questo un aspetto da tenere in considerazione nella valutazione di strategie direct-to-consumer, agency-model e nel processo di disintermediazione fra produttori e consumatori.
Il commento di Franco Orsogna
Automotive Sector Leader
«L’industria Automotive sta affrontando una delle fasi più complesse della propria storia, ma al tempo stesso continua ad evolvere e avanzare, cercando di trasformare le numerose sfide in nuove opportunità. La ricerca Deloitte conferma come la strada verso il nuovo paradigma della mobilità elettrica sia ormai tracciata, sebbene i prezzi di listino ancora elevati rappresentino uno dei freni più importanti per la diffusione dei veicoli elettrici nel mercato. Tuttavia, il fattore prezzo può essere controbilanciato anche dal forte desiderio dei consumatori di ridurre sistematicamente i costi di rifornimento e utilizzo del veicolo, un aspetto amplificato dai rincari energetici che hanno contraddistinto il 2022».