È importante notare come i consumatori italiani si dimostrino particolarmente sensibili alle tematiche ambientali. Per il terzo anno consecutivo, infatti, nel nostro Paese continua a crescere la preferenza nei confronti della mobilità ibrida/elettrica, a discapito dei carburanti tradizionali che perdono sempre più terreno. Alla base di questo trend vi è anzitutto la consapevolezza di poter contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, prima ancora delle tematiche economiche legate ai risparmi di costo e ai vantaggi fiscali. Gli OEM devono pertanto dimostrarsi in grado di intercettare questa nuova sensibilità del mercato e cogliere le opportunità che ne possono derivare sia sotto il profilo delle vendite che del posizionamento e dell’immagine agli occhi dei clienti. A questo proposito, sarà cruciale che player privati ed istituzioni pubbliche riflettano su una partnership strategica finalizzata al potenziamento delle infrastrutture di ricarica, le quali costituiscono la principale preoccupazione per gli acquirenti di veicoli elettrici.
A livello globale, i consumatori esprimono ancora forti perplessità riguardo alle nuove tecnologie di connettività e guida autonoma, per le quali sussistono timori legati principalmente a tematiche di privacy e sicurezza. Sotto questi aspetti l’Italia si muove però in controtendenza, rivelandosi un mercato particolarmente aperto a queste innovazioni.
Al tempo stesso, agli occhi dei consumatori italiani diventa sempre più rilevante il trend dei veicoli ibridi/elettrici, la cui preferenza continua ad aumentare nel tempo. Sebbene al momento i volumi del mercato ibrido/elettrico restino ancora limitati, i progressi tecnologici che impattano sul miglioramento dei loro sistemi di alimentazione (in termini di autonomia, affidabilità e prestazioni) evidenziano notevoli potenzialità in prospettiva futura.
Tuttavia, anche nel nostro Paese, rimane cruciale la problematica relativa al fattore “prezzo” nelle decisioni di acquisto dei veicoli: specialmente nei Paesi occidentali, infatti, la propensione alla spesa dei consumatori risulta limitata dall’idea che il progresso tecnologico non implichi necessariamente un prezzo di acquisto sensibilmente più elevato.
(* media dei principali Paesi)