L’aumento dei prezzi resta una fonte di preoccupazione per i consumatori italiani, che fanno fronte alla riduzione del potere d’acquisto attraverso oculatezza nelle spese alimentari e un maggiore ricorso ai risparmi. È un trend consolidato negli ultimi mesi nelle rilevazioni del “Global State of the Consumer Tracker” che trova conferma nei dati di maggio 2023: solo il 29% degli intervistati in Italia dichiara di avere budget disponibile a fine mese e uno su due è preoccupato per i propri risparmi.
Analizzando le abitudini di consumo negli ultimi cinque mesi, metà dei comportamenti di acquisto analizzati è connessa a una maggiore frugalità. L’aumento dei prezzi porta i consumatori a limitare gli sprechi: il 49% compone i pasti sulla base del cibo già acquistato e oltre uno su tre si dota solo dell’essenziale. In generale, si registrano però meno compromessi in termini di qualità del cibo: solo il 21% usa ingredienti a basso costo. C'è invece più apertura verso i prodotti “white label”, a marchio del punto vendita o del distributore.
Al di là del prezzo, sulla base dei dati del Consumer Tracker, altri fattori permettono di stilare alcune categorie di consumatori italiani:
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