L’innovazione costituisce una leva fondamentale per il nostro Paese nell’affrontare la crisi in corso e nel predisporre la ripresa: una chiave di volta per governare il cambiamento che stiamo attraversando e indirizzarlo verso crescita e sviluppo.
Le prolungate restrizioni messe in atto per contenere la pandemia hanno imposto un’enorme spinta al processo di digitalizzazione, modificando i comportamenti dei consumatori e accelerando le trasformazioni già in corso, che avrebbero tuttavia richiesto anni prima di affermarsi in condizioni di normalità.
Il 34% degli italiani ha scoperto durante la pandemia lo shopping online
il 32% ha usato per la prima volta l’e-banking
Il 40% degli intervistati pensa che utilizzerà i canali di vendita digitali anche in futuro
Il 36% ritiene che il processo di digitalizzazione non consideri sufficientemente l’aspetto umano
Lo sviluppo esponenziale e la disponibilità delle più avanzate tecnologie non implicano di per sé una reale risoluzione dei problemi delle persone. Per massimizzare il suo potenziale, l’innovazione deve tuttavia sposare le esigenze dei cittadini, diventando la regola e non l’eccezione. Soprattutto nel momento del bisogno, come può essere quello attuale, la tecnologia e i mezzi digitali a disposizione possono essere preziosi alleati per resistere al pesante impatto pandemico, a condizione che tengano conto dei bisogni degli individui. Affinché l’innovazione sia efficace, è necessario che venga inserita in un contesto organizzativo di processi operativi e decisionali, che uniscano l’aspetto umano a quello tecnologico.
In questo modo, il valore prodotto dall’innovazione sarà sostenibile nel tempo e rispettoso dei bisogni dell’uomo. Oggi è necessario un nuovo Umanesimo digitale che, come la stella polare, indicherà la rotta per la ripresa dalla crisi e per una nuova era di prosperità.