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Priorità per il rilancio: focus sulle imprese familiari

Lo scenario post-Covid si presenta pieno di nuove sfide, con necessità di uno sforzo collettivo in cui pubblico e privato lavorino di concerto per sfruttare al meglio le opportunità del Recovery Fund. Una delle strade principali per il rilancio economico del nostro Paese passa dagli interventi mirati dell’UE, tramite il Next Generation EU: un pacchetto di aiuti (750 miliardi di euro) pensato per la ripresa dall’emergenza Covid-19, a integrazione degli sforzi nazionali.

Quali sono le priorità per le aziende familiari?

In quest’ottica prospettica, sarà possibile favorire l’accelerazione della transizione digitale delle imprese, soprattutto delle PMI, riuscendo così a competere in nuovi mercati e settori. Bisognerà ovviamente fare attenzione a quelli che sono percepiti come gli ostacoli a innovare:

  • costi di innovazione troppo elevati (percepiti dal 51,2% delle PMI a fronte del 35,7% delle imprese di maggiori dimensioni);
  • mancanza di risorse finanziarie interne (percepiti dal 41,0% delle PMI a fronte del 24,9% delle imprese di maggiori dimensioni);
  • mancanza di finanziamenti esterni per il 31,1% a fronte del 16,1% delle imprese di maggiori dimensioni).

Le aziende familiari italiane, in un momento di così elevata criticità, possono fare tesoro dei propri valori fondanti e, a partire da questi, realizzare azioni mirate per lo sviluppo e il rilancio. Sarà fondamentale una comunicazione efficace, sia per quanto riguarda l’esterno che l’interno, in modo da rassicurare tutti gli stakeholder.

La pandemia, inoltre, ha messo a rischio molte aziende familiari che, in mancanza di una governance formalizzata o di un consiglio di amministrazione con membri esterni, rischiano di essere meno proattive nell’affrontare i cambiamenti di mercato.

Un altro elemento di primaria importanza per le aziende a conduzione familiare è la creazione di piani di successione diversificati a seconda dello scenario in cui si trovano. Molte aziende familiari, soprattutto in Italia, sono ancora guidate dalla prima generazione di fondatori e solo il 26% delle aziende familiari possiede un piano di successione normalizzato in atto per la figura apicale. In particolare nello scenario scaturito dalla pandemia Covid-19 un piano di successione efficace non può non tener conto delle nuove prospettive in cui dovranno operare le generazioni future con skill e competenze che non si tramandano, ma si creano oggi nel nuovo contesto economico.

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