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digital consumer trends 2022

Digital Consumer Trends Survey 2022

Il focus sull’Italia

Lo smartphone resta il dispositivo di riferimento del primo ventennio del Duemila. Ancora oggi, questo dispositivo continua ad inglobare al suo interno servizi e funzionalità di altri supporti digitali e si rende interconnesso a sempre nuovi device indossabili. In tempi recenti, si è arrivati ad un punto di equilibrio nell’adozione dei dispositivi digitali presenti sul mercato, con una crescita ancora riscontrabile nel caso degli smartwatch.

Sono queste, a livello di dispositivi, le prime evidenze emerse dalla nuova edizione della Digital Consumer Trends Survey. Ecco uno spaccato dei trends del consumo digitale in Italia nel 2022.

La ricerca

 

La Digital Consumer Trends survey ha coinvolto in questa edizione 22 paesi e 38 mila consumatori nel mondo (2 mila in Italia, nella fascia d’età 18-75 anni, intervistati nell’estate 2022).
L’indagine si pone come sempre l’obiettivo di analizzare aspettative e comportamenti dei consumatori in ambito digitale, per monitorarne le trasformazioni.

Nel corso dell’ultimo anno, si è mantenuta stabile la percentuale di italiani che hanno avuto accesso a dispositivi digitali: 94% per gli smartphone, 83% per i pc portatili, che restano i device più diffusi.
Un dato di rilievo è la crescita del numero di singoli dispositivi in possesso, giunti ad una media di 4,6 per cittadino.
Parlando di domotica, si segnala soprattutto il continuo incremento dell’adozione della Smart TV, che arriva al 69%, “doppiando” gli altri dispositivi domestici.
Sulle prospettive di spesa in tecnologie, non si prevedono variazioni da parte dei consumatori italiani nel prossimo anno. Considerati gli effetti dell’inflazione e dell’aumento dei costi, può essere il segnale che non sono previsti aumenti nel numero di acquisti.

Anche a causa della pandemia il livello di digitalizzazione degli italiani ha avuto un exploit, in tutte le fasce d’età. La domanda di connettività ne è una conseguenza. Per le Telco, però, questa tendenza non si traduce in forti margini, che restano limitati (anche per via della guerra dei prezzi in corso ormai da diverso tempo), bensì in necessità di investimenti in nuove infrastrutture, ad esempio per il 5G.
Questa rete è già adottata solo dal 9% dei consumatori, ma per il 28% il prossimo telefono deve supportarla.
Ci sono quindi ampi spazi di mercato, ma da accompagnare con un’adeguata copertura sul territorio.
Il 97% degli adulti italiani ha una connessione domestica, di cui il 69% tramite provider di banda larga, adottata prevalentemente in forma tradizionale insieme a linea telefonica fissa (solo il 16% con linea mobile).
Sul mercato emerge una certa stabilità (8 su 10 non hanno cambiato provider nell’ultimo anno), ma il 41% ha modificato il proprio piano, in cerca soprattutto di risparmio.

Utilizzare i social media e guardare video sono le attività più comuni per gli italiani: il 73% usa quotidianamente instant messaging o social network, il 79% guarda contenuti video, live streaming, serie tv o film, il 38% consuma contenuti audio (musica, radio, audiolibri o podcast). Elevate anche altre quote di attività: lettura di news online (circa 1 su 2) e videogiochi (1 su 3).
Per tutte queste attività si riscontra una varietà nelle tipologie di device utilizzate (almeno 2 o 3 a seconda delle fasce d’età). L’aumento di attività nel gaming si riflette anche sul giro d’affari, in crescita del 2,9% rispetto allo scorso anno.

In accordo a una crescente diffusione, aumentano di conseguenza le preoccupazioni sull’eccessivo utilizzo e dipendenza dal digitale. Spicca il dato di quasi 1 italiano su 2 che ammette di utilizzare il cellulare appena sveglio e di rimanere sveglio più tempo per questo.
L’altra crescente preoccupazione riguarda privacy e minacce online: il 55% dichiara di aver rinunciato ad alcune funzioni per limitare la propria tracciabilità, e più della metà vorrebbe una maggiore responsabilità da parte di piattaforme o governi.

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