Are data privacy concerns driving consumer behavior? Not yet.
La Digital Consumer Trends Survey è un’iniziativa che Deloitte promuove da diversi anni a livello globale, con l’obiettivo di monitorare i principali trend e novità relativi alla diffusione dei dispositivi digitali, al loro utilizzo e alle loro applicazioni. Questa nuova edizione della rilevazione, condotta a metà del 2021 e che ha coinvolto 2.000 consumatori italiani, si è focalizzata sull’intrattenimento digitale, le news e le fonti di notizie online, la data privacy, la digital health e i pagamenti digitali.
I temi di questa edizione saranno approfonditi in tre articoli distinti in modo da riportare esaustivamente tutti i risultati della ricerca.
Di fronte ad un numero di dispositivi quali smartphone e computer che nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento di questi device.
Questi dispositivi genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2 a livello globale, la cui grande maggioranza prodotte durante il primo anno di vita del device. Dato il forte impatto che la produzione di nuovi smartphone ha in termini di emissioni, uno dei principali fattori che potrebbe portare ad una riduzione dei loro effetti sull’ambiente riguarda il prolungamento della vita media dei dispositivi, che ad oggi è stimata tra i 2 e i 5 anni.
Un segnale positivo in tal senso emerge già dalle risposte dei consumatori italiani che, al pari dei consumatori europei, sembrano “ritardare” anno dopo anno l’acquisto di nuovi smartphone.
L’evoluzione e la diffusione delle tecnologie digitali rendono spesso complesso per i consumatori gestire la propria privacy. Oggi ci sono diverse opzioni per la gestione e la condivisione dei dati nel mondo digitale: rimanere del tutto offline, cercare di essere ben informati sulle implicazioni riguardanti la propria privacy online o semplicemente fidarsi che i propri dati siano in mani sicure.
La grande maggioranza dei consumatori tende a scegliere l’opzione della fiducia: basti pensare che solo un quarto dei rispondenti dichiara di rifiutare sempre le richieste di autorizzazione all’uso dei dati nelle app e, nei paesi in cui è in a vigore la GDPR, il 75% dei rispondenti dichiara di accettare le impostazioni di default dei cookie sui siti online che visitano almeno la metà delle volte.
Lo smartphone resta il re indiscusso tra i dispositivi digitali, ma altri device lo affiancano per offrire ai consumatori più contenuti e servizi. Negli ultimi anni smartwatch e dispositivi indossabili sono diventati infatti di utilizzo comune e sono sempre più utilizzati come strumento di monitoraggio della propria salute e del proprio stile di vita.
Anche il mondo Media & Entertainment ha subito un radicale cambiamento, in particolare, negli ultimi anni si è registrato un incremento costante nella fruizione di contenuti video in streaming. Le fake news, la noia e i timori per la propria privacy allontanano, però, gli utenti dai social media.
Smartphone e device digitali non sono solo strumenti per monitorare la propria salute e fruire di contenuti di intrattenimento, ma anche un canale per effettuare acquisti online e aumenta la fiducia anche verso i provider contactless.