Deloitte presenta la 23° edizione dello studio Global Powers of Retailing in cui vengono analizzati i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2019 resi pubblici dai più grandi retailer del mondo.
Secondo il report Global Powers of Retailing 2020 i 250 retailer più grandi al mondo hanno generato un fatturato pari a 4740 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2018 (periodo compreso tra luglio 2018 e giugno 2019), segnando una crescita del 4,1%, in leggera flessione di -1,6 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Le prospettive per l'economia globale e il settore del retail per il 2020 sembrano essere segnate dall’incertezza. È probabile che la crescita economica complessiva sarà modesta ma pur sempre positiva, con una crescita inferiore della spesa al consumo rispetto all’anno passato e un tasso di inflazione che, nella maggior parte dei paesi, resterà basso. L’epidemia di coronavirus che sta caratterizzando questi primi mesi dell’anno, rappresenta un ulteriore elemento di incertezza, anche per via della portata dell’impatto sulle vendite ancora difficile da definire. Considerando l’arco temporale FY13-FY18, la performance aggregata dei Top 250 retailer si è rivelata piuttosto stabile in termini di crescita delle vendite, dei margini e di internazionalizzazione, seppure numerose aziende abbiano registrato cambiamenti significativi nelle performance a livello individuale.
Claudio Bertone, Senior Partner Deloitte e Responsabile Settore Retail, Wholesale & Distibution.
L’Europa è nuovamente l’area geografica meglio rappresentata, grazie al maggior numero di realtà che trovano posto nella Top 250: sono 88 (quattro in più rispetto al Nord America) le aziende che hanno sede nella regione e tre di esse rientrano anche nella Top 10 (Schwarz, Aldi Einkauf, Tesco PLC).
Le aziende europee contribuiscono al 34,4% delle revenue complessive della top 250, e i paesi più rappresentati sono Germania (19 aziende), Regno Unito (14) e Francia (12).
Claudio Bertone aggiunge: “La spinta globale caratterizza le aziende europee, che operano in media in 18,3 paesi contro i 10,8 presidiati nella Top 250,” “Spinti dalla ricerca di crescita al di fuori dei propri mercati già maturi, i retailer europei sono maggiormente attivi all’estero e si distinguono per intraprendenza globale. La regione ha assistito anche a una crescita del CAGR del 4,6% rispetto al 2,2% dello scorso anno, tuttavia la le vendite sono cresciute in maniera modesta rispetto al FY17 per svariate ragioni, tra cui le guerre di prezzo tra i rivenditori di generi alimentari in risposta alla crescita di successo di catene di discount come Aldi e Lidl. A causa della forte concorrenza presente nei mercati ormai saturi del nostro continente, per differenziarsi, i rivenditori hanno intensificato il focus su strategie omni-channel ed e-commerce per garantire al consumatore sempre più comodità.”