Da una parte la medicina personalizzata, dall’altra l’automazione dei processi: sono questi gli ambiti in cui l’intelligenza artificiale impatterà maggiormente in futuro nel campo dell’assistenza sanitaria. A dirlo sono i risultati di una survey condotta sui principali interlocutori di quattro categorie: healthcare provider, aziende life science, soggetti aggregatori e soggetti di area vasta, società scientifiche.
Nel dettaglio, dalla survey emerge che la personalizzazione dei trattamenti è la principale potenzialità che gli stakeholder si aspettano dall’Ai: per gli healthcare provider e le aziende life science si tratta di un elemento molto importante. Un’ulteriore tematica, prioritaria per gli intervistati, è quella relativa all’automatizzazione di alcuni compiti, sia in termini di supporto ai medici nello svolgimento delle attività cliniche sia nel processo decisionale.
Per quanto riguarda le azioni prioritarie da mettere in pratica, l’analisi delle risposte degli intervistati individua due aree di intervento: quella di dotarsi delle capacità finanziarie necessarie ad affrontare investimenti nel settore dell’Intelligenza Artificiale; quella legata all’assenza di competenze adeguate allo sviluppo e/o all’acquisizione delle capacità professionali.
Oltre alle potenzialità e alle azioni da intraprendere, infatti, gli intervistati segnalano anche la presenza di alcune barriere che rischiano di limitare o rallentare la diffusione su larga scala dell’Artificial Intelligence nel mondo healthcare.