Per arginare la pandemia il tema della distribuzione dei vaccini rimane centrale. Ora che stiamo muovendo i primi passi nella direzione tanto attesa, è più che mai necessaria una collaborazione reciproca tra i vari stakeholder per garantire il successo della distribuzione e dell'accettazione del vaccino. Ogni Paese, insieme alle autorità di regolamentazione, sta mettendo in atto le rispettive strategie per distribuire alla popolazione le forniture, mentre i leader delle organizzazioni del life sciences sono chiamati a presidiare più aree, come l'integrità del prodotto e il comportamento etico, assicurando una comunicazione trasparente con i propri stakeholder. La trasparenza contribuirà a infondere la fiducia che i vaccini sono sicuri e che l'assegnazione viene effettuata in modo equo in tutto il mondo. La fiducia, intesa come convinzione che un interlocutore si comporterà con integrità e coerenza, non contempla solo individui e istituzioni, ma deve tener conto di standard, processi e tecnologia. Per garantire la fiducia del pubblico, le organizzazioni dovranno promuovere la collaborazione del settore lungo la catena del valore; adottare e promuovere standard globali per la sicurezza della catena di approvvigionamento; anticipare le sfide per garantire una consegna sicura ed efficace; utilizzare una comunicazione chiara e trasparente per infondere fiducia.
Alcuni esperti sono ottimisti sul fatto che più vaccini potrebbero determinare un ritorno alla normalità e la fine della pandemia. Tuttavia, la fiducia nella sicurezza dei vaccini oscilla in tutto il mondo. Nel settembre 2020, il World Economic Forum ha condotto una ricerca su circa 20.000 adulti in 27 paesi nel mondo, rilevando che il 74% delle persone si dichiara disposta a ricevere un vaccino COVID-19 quando disponibile, contro il 26%. Una tale quota di persone non favorevoli risulta significativa e tale da poter compromettere l'efficacia stessa del vaccino. Pertanto, è fondamentale che i governi e il settore privato si uniscano per creare fiducia e garantire che i pazienti abbiano fiducia nei vaccini. Un’attività di monitoraggio sulla fiducia della popolazione nei programmi di immunizzazione è quella del Vaccine Confidence Project presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM) che, attraverso indagini sulla popolazione e analisi dei social media, raccoglie dati sugli atteggiamenti nei confronti di potenziali trattamenti e vaccini. L'obiettivo del progetto è creare una preparazione adeguata per introdurre il vaccino Covid-19 e supportare le strategie di coinvolgimento del pubblico.
Un fattore cruciale, da cui passa la fiducia nei vaccini, è quello relativo al presidio della catena di approvvigionamento e alla necessità di adottare sistemi di tracciabilità globale. Per ridurre al minimo le interruzioni della supply chain, proteggerne l’integrità e migliorare l'interoperabilità, è importante non solo assicurare le partnership tra pubblico e privato, ma anche ricorrere all’utilizzo degli standard globali GS1, dove le informazioni di identificazione vengono acquisite in un codice a barre standardizzato che può essere letto da tutti i partner lungo la catena di fornitura. Inoltre, tali standard sarebbero un valido punto di riferimento sulle scorte mediche necessarie per somministrare i vaccini; sui medicinali e i dispositivi medici necessari per il trattamento dei pazienti Covid; sui dispositivi di protezione individuale necessari per proteggere i caregiver clinici e la popolazione. Essendo ogni prodotto, a ogni livello di imballaggio, identificato in modo univoco, queste informazioni possono essere condivise in modo standardizzato con le autorità sanitarie e lungo tutta la catena di approvvigionamento, dalle fasi di produzione, passando per la spedizione fino alla distribuzione e l’utilizzo. Tale standardizzazione avvantaggia anche le attività di post-commercializzazione e di farmacovigilanza.
Le informazioni di identificazione del vaccino (come l'identificativo del prodotto, il numero di lotto e la data di scadenza) sono essenziali per gli operatori sanitari per somministrare i vaccini in sicurezza e migliorare la catena di approvvigionamento. Per questo motivo, l'OMS raccomanda che tutti i vaccini siano identificati con questa tipologia di dati, tramite un codice a barre standardizzato e più di 70 Paesi hanno normative sanitarie o requisiti di partner commerciali per i quali l'industria utilizza gli standard GS1. Oggi, questi Paesi, così come altri stakeholder privati, fanno affidamento sui codici a barre bidimensionali (2D) DataMatrix di GS1 che possono codificare le informazioni sui vaccini per ridurre gli errori e migliorare l'efficienza e la sicurezza. Per i Paesi non ancora al passo con questi standard, la spinta alla digitalizzazione dell'assistenza sanitaria, accelerata dal Covid-19, può essere d’aiuto per aumentare la capacità di sfruttare tali standard globali e la scansione dei codici a barre, sia per i vaccini che per tutti gli altri prodotti sanitari.
Nella prima ondata della pandemia, l’approvvigionamento ha mostrato le sue fragilità. La tracciabilità però può consentire agli operatori sanitari e alle autorità di avere una migliore visibilità e controllo delle scorte ed inoltre è in grado di fornire i dati necessari che consentono ai produttori e alle autorità sanitarie una precisa pianificazione. Tale sistema garantisce a coloro che fanno affidamento su quell'inventario un senso di fiducia nei processi di fornitura e garantisce che i prodotti di cui hanno bisogno siano disponibili e non scaduti. Costruire un sistema di tracciabilità non è solo un modo per gestire le sfide immediate, ma è un investimento per il futuro.
L'istituzione di un sistema di tracciabilità interoperabile che garantisca l'integrità del prodotto è fondamentale sia per la percezione della fiducia a livello mondiale che per l'effettiva affidabilità dei vaccini e di altri medicinali. Tanto le persone comuni quanto i leader politici o personaggi famosi possono svolgere un ruolo positivo nell'incoraggiare le persone a vaccinarsi. Per incrementare i livelli di accettazione del vaccino, le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero coinvolgere e supportare i leader delle varie comunità nella promozione della campagna vaccinale; fare campagne di sensibilizzazione sui mass media e investire in formazione e strumenti per gli operatori sanitari.
In una pandemia globale, ciò che fa un paese può influire su un altro ed è di fondamentale importanza monitorare potenziali effetti collaterali rari e far sì che gli operatori sanitari di tutto il mondo segnalino tali eventi avversi al proprio sistema di segnalazione, così da metterli a fattor comune. Con tassi di efficacia così elevati negli studi clinici, le aspettative di efficacia del vaccino sulla popolazione possono essere elevate. Sarà necessario l'accesso globale alle informazioni e agli strumenti di reporting per monitorare sicurezza ed efficacia. Una comunicazione efficace è la chiave per dissipare le paure, affrontare le preoccupazioni e promuovere l'accettazione del vaccino. Sebbene una buona comunicazione possa creare fiducia negli operatori sanitari e nelle autorità sanitarie pubbliche, il tipo sbagliato di messaggistica può eroderla. Tutte le comunicazioni degli stakeholder e dei produttori di vaccini devono essere coerenti con le evidenze scientifiche ed evitare previsioni sui vaccini.
Come mai accaduto prima, il mondo si è riunito rapidamente per la distribuzione giusta ed equa dei vaccini per sconfiggere la più grande minaccia di malattia del nostro tempo. La pandemia si sta rivelando un acceleratore per adottare nuove tecnologie e standard globali, che possono rendere più sicura la catena di approvvigionamento e aumentare la sicurezza dei pazienti così come la fiducia nei vaccini. Si tratta di una sfida collettiva, dove tutti gli stakeholder sia pubblici che privati dovranno continuare a fare fronte comune dimostrando la propria resilienza, mentre le aziende del life sciences avranno modo di continuare a fare la loro parte, coerenti con la loro mission che è quella di migliorare la qualità della vita di tutti noi.