Il Progetto TeleDerma - Attuale utilizzo ed opportunità offerte dai servizi di telemedicina in dermatologia in Italia - realizzato da Deloitte Consulting, in collaborazione con AbbVie e Galderma, e con la supervisione scientifica del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e delle Società Scientifiche ADOI (Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica), AIDA (Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali) e SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), è nato con l’obiettivo di fornire un contributo in merito all’utilizzo attuale ed alle future opportunità offerte dai servizi di telemedicina in dermatologia in Italia. I risultati della ricerca sono stati discussi durante un evento a porte chiuse, a febbraio scorso, con esperti, decision-makers tecnici e politici regionali e nazionali.
La teledermatologia è un modello di fornitura di servizi in continua evoluzione grazie all’immediato accesso che la pelle riserva sia al medico che al paziente nonché al possibile utilizzo delle nuove tecnologie (smartphone, fotocamere ad alta risoluzione, connessione rapida, sistemi di cloud ecc.) per documentare facilmente l’insorgenza e lo sviluppo di condizioni a carico del derma. Se durante le fasi più critiche della pandemia da Sars-Cov-2, la teledermatologia ha spesso rappresentato l’unica alternativa possibile alla continuità assistenziale, il suo ruolo sta ora evolvendo verso un modello di integrazione con la tradizionale pratica clinica in cui, ad esempio, in previsione della visita in presenza, i pazienti possono scattare delle foto alla porzione di pelle interessata e caricarle su una piattaforma condivisa con il dermatologo che, una volta ricevute le foto, le può analizzare per fornire poi durante la visita i consigli e il supporto necessario al paziente.
In questo scenario, la teledermatologia funge quindi da abilitatore per fare una prima valutazione per diverse condizioni della pelle, capelli ed unghie in modalità digitale, fermo restando che il dermatologo potrà decidere sulla base della specifica patologia, delle varie sfaccettature della pratica clinica o sulla base della singola casistica, di effettuare, qualora lo ritenga necessario, successive visite “in presenza”.
Nell’ambito del monitoraggio/follow-up di pazienti affetti da malattie dermatologiche croniche, la teledermatologia rappresentare un importante strumento aggiuntivo per monitorare i pazienti sia in termini clinici (tramite un’interazione con il paziente con l’obiettivo di monitorare l’aderenza terapeutica e l’insorgenza di eventuali effetti collaterali) sia in termini di presa visione delle analisi ematochimiche periodiche, le quali sono richieste per la terapia in atto, senza dover necessariamente far spostare il paziente ogni mese/due mesi verso il centro curante.
Attraverso l’implementazione e distribuzione su scala nazionale di questionari veicolati a dermatologi (territoriali ed ospedalieri), payers regionali e pazienti (coinvolti dai Patient Advocacy Groups – PAGs operanti in dermatologia), sono state raccolte informazioni lungo sei aree di indagine nell’ambito della telemedicina (1. Attuale livello di utilizzo dei servizi/prestazioni; 2. Livello di conoscenza; 3. Utilizzo lungo il percorso di cura; 4. Tecnologia abilitante; 5. Governance e finanziamento; 6. Benefici e criticità).
Il Report TeleDerma intende presentare i razionali, la metodologia e i principali risultati ottenuti dal Progetto, i quali forniscono una fotografia descrittiva dell’attuale e futuro ruolo della telemedicina in dermatologia. I dati raccolti e le analisi elaborate scontano alcune assunzioni metodologiche derivanti dalla non sempre disponibilità dei dati nonché alla numerosità dei rispondenti delle tre differenti categorie di stakeholders chiave. Inoltre, la ricerca ha preso in considerazione soltanto alcuni aspetti del ruolo attuale e futuro della telemedicina in dermatologia e non ha approfondito le molteplici sfaccettature che compongono i processi organizzativi, operativi e decisionali specifici delle varie e diverse patologie dermatologiche.
Dal lavoro è emersa una panoramica dell’esperienza dei dermatologi nell’utilizzo di strumenti digitali durante la pandemia da Sars-Cov-2 e, in alcuni casi, una mancata appropriatezza e/o conoscenza degli strumenti. Si pongono pertanto basi di riflessione sulle potenzialità della teledermatologia durante le fasi di cura inerenti al monitoraggio e al follow-up del paziente dermatologico e sulla corretta integrazione di tali strumenti con la medicina tradizionale.
Il Report TeleDerma, con il patrocinio delle Società Scientifiche ADOI, AIDA e SIDeMaST e la voce delle Associazioni pazienti ANDeA, APIAFCO e UNITI, rappresenta un importante punto di partenza per promuovere una nuova cultura digitale da parte di medici e pazienti per un utilizzo corretto degli strumenti di teledermatologia e per avviare un futuro cambiamento della figura del dermatologo ridefinendo il rapporto medico-paziente considerandone la gestione anche in fasi precedenti e successive alla tradizionale visita e/o all’erogazione della prestazione in presenza.