Anche in tempi di incertezza l’innovazione non si ferma e per affrontare le sfide future occorre prestare attenzione alle trasformazioni in atto che possono influenzare significativamente il nostro modo di vivere. Tra queste, la transizione sostenibile ha già da tempo iniziato a ridisegnare il nostro presente, tracciando la direzione verso un futuro più verde, inclusivo e rispettoso dei bisogni delle persone. La transizione energetica oggi costituisce una leva fondamentale per sostenere una crescita sostenibile, ovvero una crescita capace di aumentare la competitività delle imprese, sempre più valutate secondo parametri ESG, e allo stesso tempo di promuovere la coesione sociale e il rispetto dell’ambiente. Ma non c’è transizione energetica ed ecologica senza innovazione.
A esemplificare benissimo il binomio sostenibilità e innovazione è il caso dell’idrogeno verde, la cui tecnologia presenta ampi margini di innovazione e innumerevoli potenzialità di utilizzo. Ne è testimonianza il fervore che si sta sviluppando sul mercato nazionale, con un numero sempre maggiore di startup e investitori che dedicano tempo e risorse all’ aumento della competitività della filiera. A livello mondiale, si stima infatti che nel 2050 il peso dell’idrogeno sarà pari al 25% della domanda finale di energia, una quota che trova corrispondenza anche a livello europeo, dove la domanda di idrogeno potrebbe superare i 100 milioni di tonnellate entro il 2050, pari al 14% del mix energetico dell’Unione.
In Italia, le stime suggeriscono che l’impatto dell’idrogeno sul Pil potrebbe arrivare fino a 27 miliardi nel 2030. Tuttavia, il percorso verso l’adozione massiva dell’idrogeno verde non è semplice: sono molteplici le aree tecniche dove sono ancora necessarie ricerca e innovazione – dall’ efficientamento dei dispositivi elettrolitici necessari alla produzione, alle tecnologie di stoccaggio, trasmissione e utilizzo. Per massimizzare le possibilità di successo nell’ economia dell’idrogeno verde, è fondamentale creare cooperazione all’interno di ecosistemi in grado di integrare le competenze, impegnare il capitale necessario e abbattere i costi legati ai rischi di innovazione.
E proprio la volontà di facilitare la cooperazione e la cross-contaminazione tra gli attori dell’ecosistema è alla base del Green Hydrogen Tech Accelerator, il programma di Open Innovation promosso da Deloitte Officine Innovazione con lo scopo di individuare le soluzioni offerte dalle start-up più innovative lungo l’intera value chain dell’idrogeno verde. Il programma ha coinvolto partner d’eccezione – come Acea Group, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e SMAU – e ha permesso di individuare oltre 260 realtà provenienti da 38 paesi.
Giunto a conclusione, l’acceleratore ha visto la premiazione di 3 startup: la Green Independence, italiana, che sta sviluppando un pannello solare contemporaneamente capace di produrre energia elettrica, produrre acqua potabile da acque reflue e produrre idrogeno verde; la Ways 2h, americana, che ha progettato un impianto in grado di produrre idrogeno a partire dai rifiuti; e l’Hyet E –Trol, olandese, che ha elaborato un elettrolizzatore capace di produrre idrogeno già ad alta pressione.
Il Green Hydrogen Tech Accelerator si aggiunge all'ampia offerta di Acceleratori xTech progettati da Officine Innovazione per permettere alle aziende di raggiungere e massimizzare i benefici dell'Open Innovation attraverso lo sviluppo di soluzioni innovative tra i diversi attori dell’Ecosistema di Innovazione. Il format degli Acceleratori è ormai consolidato: in seguito al lancio della call-for-start-up e a una prima fase di scouting delle realtà innovative più interessanti, vengono coinvolti i diversi partner di Innovazione, tra cui Imprese consolidate, Venture Capital, Università e centri di ricerca per individuare i progetti più innovativi da sviluppare attraverso lo sviluppo di pilot industriali.
Le start-up vincitrici hanno così la possibilità di collaborare con gli esperti Deloitte e i player partecipanti per lo sviluppo e l’attuazione concreta dei propri progetti. In questo modo, gli Acceleratori xTech costituiscono un’occasione unica di scambio di saperi, tecnologie e know-how, in un'ottica di co-innovazione e trasferimento tecnologico, volta a integrare la visione e le tecnologie di start-up emergenti con le competenze e gli asset forniti dalle realtà corporate, Scientifiche e di Ecosistema più consolidate.
Con il Green Hydrogen Tech Accelerator, dunque, abbiamo voluto posizionarci nel ruolo chiave di facilitatori di questo processo di trasferimento di conoscenza e tecnologia, in risposta alle grandi sfide legate alla transizione energetica. Per accelerarne l’impatto – non solo economico, ma anche sociale – riteniamo infatti assolutamente centrale integrare la forza propulsiva delle idee delle start-up con le competenze consolidate delle grandi imprese, facendo leva su un programma di innovazione consolidato e riconosciuto come quello degli X-Tech Accelerator, divenuti ormai elemento integrante e distintivo dell’offerta di Officine Innovazione.