• Nel 2024 sono 67 le “Best Managed Companies” (BMC) premiate da Deloitte Private
• Presenti da Nord a Sud, le BMC sono più numerose in Lombardia (25% del totale), Emilia-Romagna (22%) e in Veneto e Piemonte (entrambe 10%)
• Il 49% delle BMC sono imprese del settore manifatturiero
• Il 76% delle BMC prevede una crescita del fatturato nel prossimo anno
• Circa 3 aziende su 5 sono a conduzione familiare; il 45% ha partecipato al programma ELITE-Gruppo Euronext; 1 su 10 è quotata in Borsa e il 13% è partecipata da un fondo di Private Equity
Milano, 9 ottobre – Premiare le eccellenze imprenditoriali sul panorama nazionale, dando vita a un percorso di crescita strutturato e di lungo periodo. Con questa ambizione è nato il “Best Managed Companies” Award, che nel pomeriggio di oggi vivrà le premiazioni della settima edizione presso Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana – Gruppo Euronext. In occasione dell’evento Deloitte Private, con la partecipazione di ELITE-Gruppo Euronext, Piccola Industria Confindustria e con il supporto metodologico e strategico di ALTIS Graduate School of Sustainable Management dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, consegnerà il Best Managed Companies Award a 67 aziende italiane.
«Anche questa settima edizione testimonia la presenza di realtà imprenditoriali eccellenti nel nostro Paese. Tramite l’analisi dei parametri che caratterizzano l’Award e che sono cruciali per la gestione di un’impresa, abbiamo premiato 67 aziende che rappresentano l’eccellenza del nostro tessuto produttivo. Oltre a una solida base di aziende premiate che già facevano parte di questo percorso di crescita pluriennale, a dimostrazione di come tale premio valorizzi una gestione aziendale virtuosa nel tempo, si sono aggiunte nuove realtà di altissimo profilo. Oltre un quinto delle premiate, infatti, sono aziende che si sono unite quest’anno, in virtù della loro capacità di gestione solida e ambiziosa», commenta Ernesto Lanzillo, Partner Deloitte e Leader di Deloitte Private dell’area Central Mediterranean (Italia, Grecia e Malta).
Valutate sui parametri di “Strategia”, “Competenze e Innovazione”, “Impegno e Cultura Aziendale”, “Governance e Misurazione delle Performance”, “Corporate Social Responsibility”, “Internazionalizzazione e Filiera”, le aziende di quest’anno sono state selezionate da una giuria di esperti composta da: Marta Testi, CEO di ELITE-Gruppo Euronext; Fabio Antoldi, Professore Ordinario di Strategia Aziendale e di Imprenditorialità presso la Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e Renato Goretta, Vice Presidente di Piccola Industria Confindustria.
«I parametri di valutazione pensati e adottati dagli esperti Deloitte e dalla giuria, che hanno portato alla premiazione delle 67 realtà italiane per le loro capacità manageriali, sono elementi che riteniamo fondamentali per le aziende che operano in uno scenario complesso come quello attuale», afferma Andrea Restelli, Partner di Deloitte e responsabile Italia del programma Best Managed Companies.
«In una fase storica in cui l’affermazione di nuove tecnologie sta plasmando nuovi orizzonti e nuove opportunità di business, le organizzazioni devono essere in grado di avere una leadership preparata e attenta a questi nuovi trend, oltre alla capacità dell’intera organizzazione di sapersi adattare e modellare il proprio assetto in virtù delle nuove priorità», aggiunge Restelli.
Identikit delle Best Managed Companies
Le 67 Best Managed Companies di quest’anno hanno una distribuzione geografica concentrata per il 36% al Nord Ovest, per il 37% al Nord Est e per il 13% sia al Centro che al Sud. Le tre regioni sul podio dell’eccellenza imprenditoriale sono la Lombardia, dove si concentrano il 25% delle BMC, l’Emilia-Romagna, dove sono basate il 22% delle premiate, e il Veneto insieme al Piemonte, dove hanno sede il 10% delle aziende.
Metà delle BMC (49%) sono realtà del settore manifatturiero, seguito a distanza principalmente dai comparti delle costruzioni, del commercio, del trasporto e fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (presenti con una quota del 7%). Sono presenti, in minor numero, anche aziende impegnate in altri settori come la sanità e l’assistenza sociale (4%), le attività professionali, scientifiche e tecniche, l’agricoltura, silvicoltura e pesca, i servizi di informazione e comunicazione, la difesa, nonché fornitura d’acqua e attività di risanamento e trattamento rifiuti (presenti tutte con una quota dell’1%). Il 37% delle BMC ha in forza tra i 50 e i 249 dipendenti, mentre quelle che superano i 250 dipendenti sono pari al 61%; mentre nell’1%, invece, la forza lavoro conta fino alle 49 unità.
Circa 3 aziende su 5 sono a conduzione familiare e il 45% ha partecipato al programma ELITE-Gruppo Euronext. Il 13% è partecipata da un fondo di Private Equity e una su 10 è quotata in Borsa, di cui il 57% su EGM, il 28% su STAR e il 14% su EXM. Dalle interviste alle Best Managed Companies emerge che il 76% prevede che il proprio fatturato crescerà nel prossimo anno e oltre 1 azienda su 2 si sente molto fiduciosa rispetto al proprio successo nell’arco dei prossimi 2 anni.
I parametri di valutazione delle Best Managed Companies
«Nell’analizzare in che modo si comportano le BMC rispetto ai parametri di valutazione dell’Award, emerge che per migliorare la propria produttività e competitività queste individuano nella componente innovativa e tecnologica un asset su cui puntare. Il percorso di generazione di nuovo valore e di un miglior posizionamento competitivo non può prescindere dalla capacità delle imprese di saper sfruttare l’innovazione per cogliere quelli che sono i benefici della trasformazione digitale in atto. Tale percorso, inoltre, può essere un modo per raccogliere nuove idee e avviare nuovi investimenti, aprendo a collaborazioni all’interno dell’ecosistema di business con stakeholder di varia natura», dichiara Restelli.
«Operando in un contesto di competitività “estesa”, in cui i confini tra i settori tradizionali sono sempre più labili, saper cogliere la sfida digitale è fondamentale per riuscire a tenere il passo delle aziende più performanti e valorizzare tutto il proprio potenziale. Da questo punto di vista, le BMC sono consapevoli di quanto sia prioritario investire sulla formazione e sulle competenze digitali delle persone per far diventare la digitalizzazione parte del DNA aziendale. Un grande contributo alla loro crescita può essere offerto dall’adozione delle nuove tecnologie, come ad esempio quelle basate sull’AI, che possono creare valore per le imprese. Tuttavia, tali tecnologie impongono attenzione rispetto ai rischi associati al loro utilizzo e un allineamento rispetto alle normative di riferimento, come la Direttiva NIS2 che implicherà significativi investimenti in governance della cybersecurity e presidi di sicurezza informatica», conclude Lanzillo.