Beatrice Giannini

Sono cresciuta in un piccolo paesino ai piedi dell'appennino romagnolo, immerso nel verde e sviluppato su una collina. Un bucolico centro abitato, caratterizzato da ripide salite e precipitose discese, che fa sì che il mezzo migliore per spostarsi in paese siano i propri piedi. Un po' tramandato dall'abitudine e dalla semplicità degli abitanti più anziani, un po' per piacere mio e delle mie amiche di allora, un po' per amore del verde che circonda il mio paese, i miei piedi sono diventati il mio mezzo preferito. Oggi, tante cose sono cambiate: vivo in una città molto più grande e sono sempre in movimento, ma porto sempre con me le mie radici e la mia voglia di spostarmi all'aria aperta.

A questo punto, però, non è più soltanto abitudine, ma anche una scelta sostenibile data dal desiderio di investire nel futuro della mia città, di chi mi sta attorno e del pianeta. Il settore dei trasporti contribuisce infatti per ben il 25% alle emissioni di gas serra in Italia[1]. Il 70% circa delle emissioni di gas serra dal trasporto su strada è da attribuirsi alle autovetture[1]. La mia regione, l’Emilia-Romagna, come anche tante altre in Italia, sta investendo sempre di più nella mobilità sostenibile. Porto l'esperienza di Bologna, la città dove ora vivo, dove con l'estensione della rete di piste ciclabili si è registrato un aumento di oltre il 20% del flusso di biciclette per la città[2]. Anche a livello di territorio nazionale si è registrato un decremento del 20% nell'uso dell'automobile, prediligendo gli spostamenti a piedi[3]. Siamo fortunati ad avere a disposizione tante forme di mobilità sostenibile, come i mezzi elettrici e lo sharing, e di fronte a certi numeri diventa essenziale abbattere le emissioni e adottare una mobilità alternativa. Il giovamento che ne consegue non è solo del pianeta, ma anche personale: respiriamo aria migliore, passiamo più tempo all'aria aperta e ci muoviamo di più, incentivando anche la nostra salute.