Con l’irruzione della pandemia la domanda di coperture assicurative da parte delle PMI italiane è rimasta alta e in futuro è attesa un ulteriore aumento, questo quanto emerge dallo Studio Deloitte condotto su 5.300 aziende di 14 Paesi.
I due anni di emergenza Covid hanno portato le PMI a una maggiore consapevolezza dei rischi e alla richiesta di un modello di protezione basato su coperture mirate con servizi di consulenza a 360° legati all’attività di impresa. È cambiata anche la percezione dei rischi tra le PMI italiane, infatti, tra le 5 principali categorie di rischio (Cyber Risk, rischio pandemico, rischio sistemico, rischio climatico e rischio catastrofale), il Cyber Risk viene individuato ora come il primo rischio da cui ritengono necessario proteggersi; sostanziale pari importanza viene attribuita anche al rischio pandemico.
Anche l’offerta assicurativa si trasforma per adeguarsi ai bisogni delle imprese: il settore ha saputo reagire al contesto garantendo un’evoluzione dell’offerta in termini di servizi in chiave consulenziale, scontistiche dei premi e accelerazione delle tempistiche di pagamento dei sinistri.
Un altro cambiamento che è stato accelerato dalla pandemia, e che si rende ancor più evidente alla luce dello scenario internazionale attuale, è la maggiore richiesta di flessibilità delle coperture assicurative rispetto all’attività di impresa.
Inoltre, con riferimento al modello distributivo, dallo studio emerge che il canale fisico resta centrale per la fase di acquisto, ma il canale digitale è ormai prevalente nella gestione della copertura sia in fase di prevendita che in fase di post-vendita.