Dopo un brusco rallentamento nella prima metà del 2020, le operazioni di fusione e acquisizione a livello globale hanno registrato un rilancio da record: da giugno a ottobre 2020, le aziende hanno annunciato di aver concluso deal per un valore complessivo di 1,400 miliardi di dollari, segnando una crescita del +84% rispetto ai primi cinque mesi dell'anno, e portando a un valore totale di 2,200 miliardi di dollari di contratti siglati nei primi 10 mesi dell'anno.
È quanto emerge dal report M&A emerges from quarantine - M&A strategies to thrive in the post-pandemic environment, basato sulle risposte di oltre 1.500 CFO in 17 paesi partecipanti alla Deloitte European CFO Survey, ai quali è stato chiesto quali fossero i loro obiettivi di M&A, le priorità strategiche, i rischi e le sfide per i prossimi mesi.
I deal di M&A su cui le aziende si stanno concentrando sono definibili non convenzionali: alleanze cross-sector, co-investimenti con Fondi di Private Equity e, infine, accordi mirati ad acquisire tecnologie innovative e sostenibili.
A seconda delle diverse fasi di risposta alla crisi, le aziende hanno optato per strategie di M&A differenti.
Nella fase iniziali della crisi, le aziende si sono concentrate su:
Negli ultimi mesi, al contrario, si sono registrate le seguenti strategie di M&A:
Come sarà il new normal per le aziende?
Per prosperare nel mondo post-pandemia, le aziende devono quindi reinventarsi. I risultati del sondaggio confermano che è probabile che le fusioni e le acquisizioni giochino un ruolo importante in questo processo di trasformazione. Oltre alle tradizionali fusioni e acquisizioni, in questo processo è diventata importante un'ampia gamma di strategie di crescita inorganica, come alleanze intersettoriali, co-investimenti con Private Equity, investimenti di Venture Capital in tecnologie dirompenti e partnership con i Governi.