Nella 12° edizione della CFO Survey, svolta tra fine agosto e inizio ottobre, Deloitte propone il punto di vista di 1.578 CFO rappresentativi di settori diversi presenti in 18 Paesi europei.
Questa edizione si concentra sugli impatti della pandemia Covid-19, ponendo l’accento in particolare sui ricavi attesi e le prospettive di ripresa, sui piani occupazionali e le aree di investimento a cui le imprese di tutta Europa stanno dando la priorità.
L’indebolimento della domanda rimane una delle principali preoccupazioni e la maggior parte delle aziende deve ancora tornare al livello di fatturato pre-pandemia. Se in Italia, infatti, c’è un 21% di imprese che opera già a livello pre-Covid, ben il 45% invece prevede di tornare su quei livelli di entrate solo nel secondo semestre 2021 o se non addirittura nel 2022.
La pandemia ha rallentato la crescita economica, ma ha sicuramente accelerato l'ascesa dell'economia digitale. I CFO italiani affermano di voler investire di più nel miglioramento dei processi aziendali con l'automazione e prevedono ingenti investimenti in software, dati e reti IT. La digitalizzazione è indicata come una delle principali priorità strategiche.
Le misure messe in atto dai singoli governi per far fronte ai danni provocati dal lockdown primaverile hanno impedito un massiccio aumento della disoccupazione nei mesi passati. Tuttavia, la questione rilevante per la futura crescita economica è cosa accadrà al mercato del lavoro una volta terminati questi sussidi.