Nel nuovo studio Deloitte, le strategie e le performances dei gruppi quotati più rappresentativi del settore edilizio a livello internazionale.
Il comparto dell’edilizia sta oggi affrontando numerose sfide legate soprattutto al contesto internazionale, con aumento dei prezzi delle materie prime, interruzioni nella supply chain ed elevati tassi di interesse. Anche per questi motivi, il 2023 è stato per il settore un anno di moderato aumento dei ricavi. La stima sulla fine del 2024 prevede ancora una crescita lenta e condizioni macroeconomiche di impatto maggiore sulle economie avanzate. Nonostante questo, l’industria manterrà un andamento costante nella sua crescita.
È quanto emerge dal report Global Powers of Construction, che analizza gli indicatori finanziari delle aziende in termini di fatturato, capitalizzazione, presenza internazionale, diversificazione, redditività e debito.
Key take-aways
Le prospettive per il mercato europeo nell'edilizia
Il settore edilizio europeo sta affrontando un periodo di adattamento, con una crescita modesta a breve termine. Gli investimenti in infrastrutture e costruzioni non-residenziali dovrebbero mantenersi stabili, anche grazie alla spesa pubblica e al Recovery and Resilience Facility (RRF) all’interno del “Next Generation EU”.
In Italia si prevede un significativo incremento degli investimenti in infrastrutture strategiche per stimolare la crescita economica attraverso grandi opere pubbliche. Parallelamente, è in corso una revisione degli incentivi pubblici per l’edilizia residenziale, con l’obiettivo di mitigare l’impatto finanziario del Superbonus. L'intento non è quello di rinunciare alle ristrutturazioni, ma di gestirle con un approccio sostenibile.
La sfida della sostenibilità
La sfida della decarbonizzazione avrà un impatto determinante nel prossimo futuro, ma l’industria ha davanti a sé un percorso ancora lungo. Il settore delle costruzioni è responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2. Solo la produzione di cemento contribuisce per circa l’8% alle emissioni mondiali di CO2, rendendo questo settore uno dei maggiori responsabili del riscaldamento globale. I leader italiani del comparto stanno adottando strategie innovative soprattutto in termini di valutazione delle supply chain, con un’enfasi crescente sul raggiungimento degli obiettivi ESG.