Nell’indagine condotta da Deloitte sulla mobilità si evince che il settore sta vivendo in questi anni una forte trasformazione sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta, grazie anche all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Gli italiani, chiamati a ragionare su un arco temporale che guarda ai prossimi 3 anni, si dimostrano più propensi rispetto alla media europea ad utilizzare nuovi servizi di mobilità, per i quali si prevede un incremento nell’adozione: in primis il car sharing, seguito da bike sharing, NTL e car pooling, a fronte di una leggera contrazione dell’impiego delle vetture private (-2%).
La scelta del mezzo di trasporto viene influenzata anche dagli impatti ambientali: otto italiani su dieci (67% in Europa) si dicono propensi a sostituire il loro attuale mezzo di trasporto con uno meno inquinante, seppur frenati dal prezzo di veicoli ecologici, che rappresenta un ostacolo al cambiamento per il 43% degli intervistati.
A fronte di una scarsa conoscenza di offerte di mobilità da parte di operatori non tradizionali (sei intervistati su dieci dichiarano di non averne mai sentito parlare), si riscontra invece una significativa apertura nei confronti degli stessi da parte dei consumatori.
Non sono solo i tech giant a poter trarre vantaggio da questo scenario in mutamento. 3 intervistati su 4 acquisterebbe servizi di mobilità da operatori tradizionalmente non legati alla mobilità. Tale elemento è riconducibile alla percezione di affidabilità del brand, che porta a rivolgersi a aziende note, che tipicamente operano in settori affini a quello della mobilità come l’ambito energetico (75%), assicurativo (74%), tecnologico (74%) o banche (58%).