Il nostro Ceo, Fabio Pompei, ha sottoscritto la “Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro”, promossa in Italia da Fondazione Sodalitas nell’ambito dell’iniziativa “Diversity Charter” attivata dalla Commissione Europea. In questo modo Deloitte ha voluto ribadire il proprio impegno nella promozione di una cultura aziendale inclusiva, orientata all’equilibrio di genere, libera da discriminazioni e pregiudizi, capace di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità.
Con la adesione a questa Carta, Deloitte Italia vuole infatti ribadire il suo costante impegno nella promozione del principio della pari dignità ed equo trattamento sul lavoro. Un principio che a molti sembra ormai scontato e che, invece, troppo spesso non trova una sua realizzazione concreta. A ricordarcelo sono i dati appena pubblicati dal World Economic Forum: come risulta dall’edizione 2021 del Global Gender Gap Report, uno studio annuale che misura la parità di genere in tutti i Paesi del mondo, l’Italia si colloca solo al 63° posto ed è molto arretrata rispetto ad altri Paesi occidentali. Le donne italiane hanno subito più degli uomini l’impatto della pandemia e, secondo il report, sono penalizzate soprattutto per la “difficoltà nel mantenere il posto di lavoro”. Per fare in modo che le donne, invece, partecipino appieno al rilancio economico, sociale e culturale del nostro Paese, è necessario sostenere attivamente la presenza femminile a tutti i livelli dell’organizzazione, e in particolare nei ruoli di leadership, con un approccio inclusivo e strategico: è esattamente questo l’impegno che ci siamo assunti aderendo alla Carta di Fondazione Sodalitas.
Va esattamente nella stessa direzione la sottoscrizione anche del “Manifesto per l’occupazione femminile di Valore D”, prima associazione di imprese in Italia che promuove la diversità di genere la cultura inclusiva per la crescita delle aziende e del Paese.
Fabio Pompei è inoltre recentemente entrato anche a far parte del network globale di “Ceo G20 Empower Advocates”. Ed è proprio la Presidente di Valore D, Paola Mascaro, a guidare il “G20 Empower”, tavolo del G20 che mette a confronto i leader del settore privato e le controparti governative per sostenere e promuovere l’avanzamento femminile nelle posizioni di vertice di imprese e istituzioni.
Per continuare il nostro viaggio verso l’inclusione e dare concreta attivazione all’impegno assunto attraverso l’adesione alle carte di Fondazione Sodalitas e di Valore D, lavoriamo a una serie di iniziative. Poniamo attenzione nel mantenere un equilibrio di genere tra i nuovi assunti, adottando delle strategie ad hoc per essere inclusivi in fase di recruiting. Abbiamo lanciato vari programmi a sostegno della crescita professionale e dell’empowerment delle nostre colleghe donne, come lo sponsorship e il female leadership journey, nonché una community delle nostre female Partner, che mirano a sviluppare il networking professionale e a potenziare l’alleanza tra uomo e donna. Ma non solo. Ci impegnano a contrastare i pregiudizi di genere, che sono ancora di ostacolo alla realizzazione di una uguaglianza anche sostanziale, attraverso eventi e attività destinati a tutte le nostre persone, e attiviamo programmi di formazione ad hoc pensati per diffondere un modello di leadership inclusiva. Con il programma D-MUM sosteniamo le nostre professioniste mamme nella fase di rientro al lavoro dopo congedo di maternità, con l’obiettivo di supportare il loro percorso di carriera e il work-life integration. Abbiamo inoltre creato la community Parents@Deloitte, uno spazio virtuale dedicato ai temi della genitorialità.
Ancora, sappiamo che uno dei terreni più importanti in cui misurare il gender gap è quello delle competenze Stem. Un campo in cui le donne sono ancora sotto-rappresentate, anche se, come dimostra lo studio dell’Osservatorio della nostra Fondazione, la scienza non è affatto solo “un gioco da ragazzi”. Abbiamo per questo supportato il programma Gils@Polimi, finanziando una delle borse di studio destinate alle ragazza iscritte al Politecnico di Milano e attivato le community “Women in Tech” e “Women in Cyber” in cui le nostre colleghe possono confrontarsi e supportarsi attraverso il networking e la condivisione di idee e competenze in ambiti strategici per il futuro, in cui la presenza femminile è, per ora, purtroppo assai limitata.
Solo incentivando le nostre ragazze a intraprendere percorsi Stem e, più in generale, sostenendo la presenza e il potenziale femminile nel mercato del lavoro, potremo ridurre il gender gap esistente. Secondo il World Economic Forum ci vorranno 135 anni per riuscirci a livello globale. Noi abbiamo iniziato a fare la nostra parte. E dobbiamo continuare a impegnarci per continuare a farlo.