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La sfida demografica italiana

Verso un nuovo modo di fare business

Il nostro Paese ha di fronte a sé uno scenario demografico preoccupante, in cui aumenteranno gli squilibri tra la popolazione attiva e non. Quanto le imprese sono consapevoli dell’impatto sul proprio modello di business e sull’assetto organizzativo? Quali strategie stanno mettendo in campo?

Il nuovo studio Deloitte indaga il tema attraverso il punto di vista dei leader delle maggiori aziende.

La questione demografica costituisce un fenomeno irreversibile che – seppure presente nel dibattito pubblico – non viene ancora trattato in maniera sufficientemente strategica delle organizzazioni e dalle imprese italiane.
Il trend, guidato da una crescente aspettativa di vita e tassi di nascita declinanti, costituisce un problema multidimensionale. Secondo le stime ISTAT, la popolazione italiana scenderà a 46.1 milioni entro il 2080, con un forte squilibrio verso la componente più anziana. Inoltre, entro il 2050, il rapporto tra popolazione in età lavorativa e non passerà da 3:2 a 1:1.

Secondo i risultati della ricerca Deloitte, l'inverno demografico non è ancora affrontato con la dovuta attenzione da parte del mondo imprenditoriale italiano. Si registra una presa di coscienza del problema che non si traduce in strategie verso un modo più resiliente di fare impresa.

 

La consapevolezza aziendale sul tema demografico

Sebbene la sfida dovrebbe già essere nell’agenda strategica dei Board aziendali, questa appare surclassata da altre priorità contingenti. Limitate eccezioni riguardano il B2C e in particolare: servizi finanziari e assicurativi, costruzioni e real-estate, moda e agroalimentare, già maggiormente attivi nel cercare possibili soluzioni in prospettiva.

Le aree di impatto

In prospettiva l'inverno demografico influenzerà non solo le dinamiche di mercato ma anche la competitività delle imprese. Riduzione e invecchiamento della popolazione attiva comporteranno cambiamenti radicali nel capitale umano: le aziende dovranno concentrare il lavoro umano sulle attività “core” e investire su reskilling/upskilling e lifelong learning.

I fattori della riorganizzazione

In funzione della propria fase del ciclo di vita e delle ambizioni di crescita, ogni azienda dovrà affrontare l’impatto della dinamica demografica su 5 aree interrelate:

Modalità di crescita: acquisire le competenze, la scala, le risorse e i modelli di business per essere resilienti nel lungo termine;
Assetto organizzativo: valorizzazione del capitale umano per allineare il know-how aziendale al contesto esterno e supportare la produttività;
Digitalizzazione: esplorare nuove opportunità di interazione digitale per compensare la riduzione di lavoratori;
Value Proposition: rinnovare target di clientela, posizionamento e valore del portfolio prodotti in linea con il cambiamento demografico;
Purpose: integrare valori e principi dell’azienda enfatizzando il ruolo sociale dell’organizzazione.

“La sfida demografica italiana rappresenta un potenziale shock irreversibile per le organizzazioni italiane e determinerà un nuovo modo di fare business per le imprese. Questo scenario non è una possibilità ma è di fatto una certezza, con cui le aziende dovranno fare i conti. Attivarsi già da oggi significa gettare le basi per la creazione di organizzazioni sempre più resilienti e inclusive, dove i benefici e vantaggi risulteranno più che proporzionali rispetto agli investimenti sostenuti.”


Stefano Alfonso
, Deloitte Central Mediterranean Growth Leader