Milano, 8 marzo 2024 – Mentre le competenze STEM sono sempre più importanti per affrontare le grandi sfide globali, in Italia gli iscritti a corsi di laurea scientifico-tecnologiche (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) non crescono: in dieci anni la percentuale di immatricolati STEM è salita solo di un punto percentuale. E il gender gap non si è ancora chiuso: sul totale degli iscritti a percorsi d’istruzione terziaria (Università, Istituzioni dell'Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e Istituti Tecnici Superiori) in ambito STEM le donne sono solo il 10% della popolazione studentesca. È quanto emerge dal terzo report dell’Osservatorio STEM promosso da Fondazione Deloitte e dal Programma di Politiche Pubbliche di Deloitte.
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«La scarsa conoscenza delle discipline STEM e delle opportunità educative e professionali in questo ambito continuano a determinare una scarsa affluenza verso percorsi tecnico-scientifici nel nostro Paese. Inoltre, emerge chiaramente la persistenza di barriere di genere e socioeconomiche che precludono gli studi o le carriere in ambito STEM, in particolare delle donne, comportando la perdita di un’opportunità per il progresso sociale e per la crescita economica di tutto il sistema Paese.»
Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Central-Mediterranean
«Per invertire la rotta e mettere a frutto il grande potenziale culturale ed economico delle competenze STEM è necessario intervenire su tre leve di azione: universalizzare le STEM, favorendo un avvicinamento a queste discipline fin dall’infanzia; intervenire sulle barriere di genere e socio-economiche per garantire un equo accesso all’educazione e alle professioni STEM; educare e aggiornare le competenze della forza lavoro attraverso la formazione continua.»
Guido Borsani, Presidente di Fondazione Deloitte