Planetary Boundaries: Salvaguardare l'equilibrio della Terra
Sono Michele, Climate Champion di Audit & Assurance e fin da piccolo ho vissuto in prima persona gli effetti del cambiamento climatico, osservando anno dopo anno la mia città natale, Venezia, deteriorarsi a causa di un’interazione tra umanità e sistema terreste altamente sbilanciata verso lo sfruttamento delle risorse che sta portando al depauperamento dei servizi ecosistemici che regolano la città.
Da qui nasce il mio interesse per il tema dei "Planetary Boundaries", uno dei temi più interessanti che ho potuto approfondire nel mio percorso di studi e successivamente di ricerca, durante il mio periodo come post-graduate research fellow.
I "Planetary Boundaries" rappresentano una cornice concettuale cruciale al fine di comprendere e gestire l'interazione tra uomo e “natura”, essendo associati ai sottosistemi e ai processi biofisici del pianeta1. Introdotti da Johan Rockström e Will Steffen nel 2009, questo concetto identifica nove aree di controllo ambientale i) Climate Change, ii) Biosphere Integrity, iii) Land-System Change, iv) Freshwater Use, v) Biogeochemical Flows, vi) Ocean Acidification, vii) Atmospheric Aerosol Loading, viii) Stratospheric Ozone Depletion e iv) Novel Entities che, se superata la loro soglia, potrebbero destabilizzare l'equilibrio del nostro pianeta2.
Questi confini fungono da sentinelle, avvisandoci dei rischi associati ad una gestione insostenibile delle risorse naturali, fuori dai quali (safe operating space) l'umanità non può continuare a svilupparsi e a prosperare. Molti sottosistemi della Terra, infatti, reagiscono in modo non lineare alle pressioni antropiche (ex. attività umane) e sono particolarmente sensibili intorno a livelli di soglia prestabiliti.
Dal 2009, il quadro dei "Planetary Boundaries” è stato rivisto più volte. L'ultimo aggiornamento del 20233 conclude che sei dei nove “Boundaries” sono stati oltrepassati, suggerendo che la Terra è ora ben al di fuori dello spazio operativo “sicuro” per l'umanità4, poiché i modelli di sviluppo economico e industriale attuali stanno erodendo le capacità di resistenza e resilienza del pianeta, come riportato dagli ultimi studi condotti dall’Intergovernmental Panel for Climate Change (IPCC)5.
I Boundaries sono rappresentativi di processi interconnessi all'interno del complesso sistema biofisico terrestre. Ciò significa che un'attenzione globale ai soli cambiamenti climatici, come successo nel passato recente, non è sufficiente per raggiungere la sostenibilità e salvaguardare il pianeta, ma bisogna iniziare a guardare anche alla Terra nella sua interezza.
Ritengo essere di fondamentale importanza, all’interno del più ambio tema della sostenibilità ambientale, la comprensione dell'interazione e il rispetto di tutti i "Planetary Boundaries”, i quali sono cruciali al fine di garantire un futuro sostenibile ed è inoltre, senza alcun dubbio, un driver chiave da perseguire per le generazioni future. A Venezia, ad esempio, sono già ben visibili le conseguenze della violazione dei "safe operating space" che stanno minando la bellezza della città, con il susseguirsi di eventi estremi, che uno dopo l’altro, erodono il suo patrimonio architettonico e paesaggistico. Queste esternalità, accentuate dalla mancanza di controlli sui flussi turistici, se non fronteggiate in modo tempestivo nei prossimi anni condurranno la città verso un collasso lento e inarrestabile.
1. Stockholm Resilience Centre
2. A safe operating space for humanity
3. Earth beyond six of nine planetary boundaries | Science Advances
4. Outside the Safe Operating Space of the Planetary Boundary for Novel Entities
5. Reports — IPCC