Il quantum computing è ormai uno dei protagonisti indiscussi del panorama informatico globale. Istituzioni, imprese e altre organizzazioni sia pubbliche sia private hanno colto i benefici di questo nuovo modello computazionale in diversi ambiti applicativi, in primis in termini di sicurezza e crittografia, sfruttando di pari passo lo sviluppo tecnologico dell’ultimo decennio. I segnali sono positivi, come dimostrano i dati di mercato sugli investimenti in questo ambito a livello pubblico e privato: il numero di brevetti legati alla tecnologia del quantum computing sono in costante crescita e, nei prossimi anni, lo sviluppo ulteriore di questa tecnologia incrementerà gli investimenti nei diversi settori dell’economia, anzitutto dal settore finanziario e a quello dell’energia sino al mondo consumer. La roadmap di sviluppo e adozione del quantum computing in modo esteso all’interno dell’economia e da parte delle imprese sarà senz’altro graduale, passando da una fase di assestamento e miglioramento della tecnologia a una fase di adozione più ampia nel giro di un paio di anni, prima di arrivare al culmine entro la fine di questa decade.
Scendendo nel dettaglio, se un computer tradizionale utilizza i bit - gli 0 e gli 1 per rappresentare le informazioni e il loro contesto - il quantum computing si basa sui qubit, che possono rappresentare gli 0 o gli 1 o una qualsiasi loro combinazione allo stesso tempo (detta “superposition”). La possibilità di far leva sui qubit e sulle leggi della meccanica quantistica, consente al quantum computing di risolvere problemi molto complessi, difficilmente affrontabili dai tradizionali computer, arrivando a processare grandissime quantità di dati in tempi molto rapidi. Il boost in capacità computazionale promesso dal quantum computing ha attirato l’attenzione di diversi settori e per diversi casi d’uso, dal design e dallo sviluppo di nuovi materiali grazie alle simulazioni statistiche avanzate, all’ottimizzazione delle supply chain grazie all’analisi dei dati derivati dall’IoT e al miglioramento delle tecniche di risk modeling, fino all’ottimizzazione dei portafogli finanziari.
Le straordinarie performance promesse dal quantum computing non sono però del tutto prive di ombre. La fedeltà di questi sistemi resta infatti il punto debole di questa tecnologia, dal momento che i qubits sono ancora fortemente suscettibili ai disturbi nel loro ambiente e di conseguenza inclini a commettere errori, rendendo necessario ridondare i qubit per correggerli. A questo riguardo, d’altra parte, il rapido sviluppo di dispositivi NISQ (Noisy Intermediate Scale Quantum) può portare a interessanti sviluppi e miglioramenti anche in questo senso. Non va dimenticato, infine, che anche la sensibilità a fattori esterni (come la temperatura) e la complessità dei qubit, con conseguente difficoltà nel dimensionamento delle risorse necessarie, possono rallentare la diffusione di questa tecnologia. Colmando queste lacune nel breve termine sarà possibile generare valore e sfruttare ancora di più questa tecnologia rivoluzionaria.