In tempi recenti, sulla spinta di un crescente dibattito sul rapporto tra sostenibilità e strategie di investimento, la finanza aziendale sta espandendo il proprio raggio d’azione. Al di là dell’obiettivo di massimizzazione dei profitti, è crescente l’inclusione dei criteri ESG – ambientali, sociali, di governance – in investimenti e operazioni.
La nuova ricerca Deloitte – realizzata in collaborazione con TIRESIA-Politecnico di Milano, Fintech District e FTS Group – mette in luce il punto di incontro tra fintech e sostenibilità, analizzando un database di 485 aziende “Fintech for Good” (F4G) per capire come queste creino valore incorporando l'impatto sociale e ambientale nel proprio modello di business.
Dal punto di vista della distribuzione delle aziende F4G, emerge come queste siano presenti maggiormente nei settori "Digital banking", "Payments" e "Investment", con rispettivamente il 24%, il 20% e il 19% del campione. Queste realtà sono inserite sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti, rivelando la globalità e la capillare diffusione del fenomeno.
Un primo effetto di questa diffusione è la “democratizzazione” dei servizi finanziari. Queste imprese sono infatti in grado di estendere l’accesso ai servizi finanziari a individui e famiglie sottobancarizzati. Emerge quindi la potenzialità di creare valore combinando accessibilità della tecnologia e bisogno sociale. Inoltre, il ruolo abilitante di tecnologie come l'intelligenza artificiale e la blockchain rende il Fintech for Good attraente gli operatori storici ma anche per impact investor e gli impact venture capitalist.
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