Il nuovo report sull'asset management in Italia creato in collaborazione con JEME Bocconi Studenti
Deloitte Italia e JEME Bocconi Studenti sono lieti di presentare un’analisi approfondita sul settore dell’asset management in Italia. Il report offre uno sguardo dettagliato sulle dinamiche del settore, con un focus particolare sull’impatto dei fattori ESG e dell’inflazione. Grazie alla collaborazione con i professori del Dipartimento di Finanza dell’Università Bocconi, lo studio combina dati esaustivi e approfondimenti accademici per tracciare i trend che stanno trasformando il settore e plasmando il suo futuro.
Negli ultimi dieci anni, l’industria dell’asset management italiana ha registrato una crescita significativa, con gli Asset Under Management (AUM) passati da 1,33 trilioni di euro nel 2013 a 2,34 trilioni nel 2023. Tuttavia, il percorso non è stato privo di sfide: l’instabilità politica, l’inflazione e le recenti politiche monetarie restrittive hanno influenzato l’andamento del mercato, richiedendo agli operatori di adattarsi rapidamente.
Gli investitori italiani sono generalmente avversi al rischio, prediligendo strumenti sicuri, liquidi e a lungo termine. I retail investor si affidano a fondi comuni per la loro accessibilità, mentre gli investitori istituzionali puntano su strategie che garantiscono stabilità e liquidità. Nel 2023, i fondi obbligazionari hanno rappresentato il 28,9% degli asset totali, sostenuti dall’aumento dei tassi di interesse, mentre i fondi azionari, in crescita, hanno raggiunto il 17,7%. Gli investimenti alternativi stanno guadagnando interesse per la loro diversificazione e capacità di contrastare l’inflazione.
La sostenibilità è ormai al centro delle decisioni d’investimento. Con l’introduzione di normative europee come il Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), l’Italia si conferma un attore chiave nello sviluppo di fondi sostenibili. Nel 2022, il 62% degli investitori italiani ha dichiarato di considerare la sostenibilità un fattore rilevante nelle proprie scelte finanziarie. Nonostante le sfide legate alla standardizzazione dei dati ESG, la crescita dei prodotti sostenibili è destinata a proseguire, trainata dalla crescente consapevolezza e domanda degli investitori.
L’aumento dell’inflazione e le politiche della BCE hanno modificato profondamente il panorama degli investimenti. Se da un lato le obbligazioni governative hanno ritrovato appeal grazie ai tassi d’interesse più elevati, dall’altro l’interesse per investimenti alternativi, come il real estate e le infrastrutture, è cresciuto per la loro capacità di proteggere il capitale. L’equilibrio tra diversificazione e rendimento sarà la chiave per affrontare le incertezze future.
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