Italy Private Equity Confidence Survey

Analisi

Italy Private Equity Confidence Survey

Outlook per il primo semestre 2023

Il mercato del Private Equity conferma un moderato ottimismo anche per la prima metà del 2023.

Il Deloitte PE Confidence Index, costruito sulla base dei dati raccolti nelle PE Survey condotte dalla prima edizione ad oggi, si attesta per il primo semestre del 2023 a 101 punti, a cui corrisponde un numero di deal atteso pari a 231, rispecchiando nuovamente le incertezze già espresse nella passata edizione relativamente all'attuale scenario macroeconomico e geopolitico, ma mostrando al tempo stesso un approccio di prudente ottimismo da parte degli operatori, basato sull'adattamento ai fenomeni che hanno scosso il settore durante il 2022.

Le operazioni del secondo semestre 2022

Nonostante le incertezze macroeconomiche riscontrate durante l’intero 2022, anno caratterizzato da forti fenomeni inflattivi e disordini geopolitici, il settore italiano del Private Equity conferma nuovamente un trend positivo ormai in atto da diversi anni, mostrando durante la seconda parte dell’anno una forte resilienza e una grande capacità di adattamento ai cambiamenti globali in atto. Infatti, nel secondo semestre 2022, è stato registrato il numero record di 281 operazioni (vs 241 nello stesso periodo del 2021 e vs 212 nel primo semestre 2022) per un controvalore complessivo pari a circa €55,1 mld (vs €12,0 mld nello stesso periodo del 2021 e vs €10,6 mld nel primo semestre 2022).

Le previsioni per il primo semestre 2023

Per quanto riguarda le previsioni per la prima parte del 2023, il 64,3% dei rispondenti dichiara di aspettarsi una percentuale media di equity applicata agli investimenti inferiore al 61%, in netto aumento rispetto agli ultimi sei mesi (+10,0 p.p.), testimoniando la rinnovata volontà degli operatori di adottare strutture dei deal meno rischiose.
Inoltre, il 71,4% conferma anche che impiegherà nelle società del proprio portafoglio i fondi messi a disposizione da PNRR e Next Generation EU, contribuendo ulteriormente a mitigare la necessità di accesso al capitale di debito.

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