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Margherita Mura

L’idea di Margherita tra machine learning e queue management

Quella che stiamo vivendo oggi è una situazione di emergenza, che ci sta mettendo a dura prova e che ogni giorno ci porta a cambiare la nostra quotidianità e ad adattarci a nuovi contesti, con resilienza e forza di volontà. Ma sono proprio contesti come quello odierno che ci portano a tirare fuori capacità, coraggio e nuove idee per fronteggiare le avversità. Una sfida che ci obbliga a tirare fuori il meglio di noi stessi, per il bene della comunità.

Ed è questo ciò che ha spinto la nostra collega Margherita Mura, data scientist e parte del team D.Lab, il team di Deloitte Audit & Assurance dedicato all’innovazione, quando, insieme ad altri due coetanei del suo paese d’origine Bollate ha ideato un sistema semplice ed efficace per snellire le file al supermercato.

Una proposta che ha generato da subito molti consensi e che già dopo una settimana dalla sua applicazione ha portato dei risultati positivi nel comune di Bollate, risultati che saranno presto replicabili in altri comuni che hanno deciso di adottare lo stesso sistema ideato da Margherita. Abbiamo voluto chiedere direttamente a lei di parlarci di questa esperienza:

Ciao Margherita, nella situazione odierna la tua idea, semplice ma di estrema utilità, ha portato a migliorare la vita di molte persone. Come è nata quest’idea?

Sabato scorso io e il mio ragazzo, anche lui ingegnere gestionale, stavamo parlando delle code interminabili viste sui social dei nostri amici. Così abbiamo pensato di trovare una soluzione: all’inizio pensavamo di allocare uno slot di tempo a persona a settimana, in cui ogni persona fosse libera di scegliere e prenotarsi il suo posto al supermercato in una determinata ora. Ho scritto quindi al sindaco di Bollate, il comune in cui vivo di 36.000 abitanti, che è stato subito propositivo. Abbiamo infatti discusso insieme dei limiti che avevamo trovato nella mia proposta e abbiamo pensato che avremmo potuto allocare le persone in due slot alla settimana complementari (una mattina e un pomeriggio) in base all’ordine alfabetico dei cognomi dei cittadini, per permettere a tutti di fare la spesa anche più di una volta a settimana, ma garantendo un numero di persone limitato per fascia oraria. In questo modo abbiamo trovato un metodo per razionalizzare l’indeterminatezza del numero delle persone che si recano al supermercato e contenuto il numero delle persone che escono da casa.

Mettere le tue conoscenze a disposizione del bene comune è ciò che hai fatto tu. Cosa consigli ai tuoi colleghi per poter essere d’aiuto nella situazione di emergenza che stiamo vivendo oggi?

Penso che oggi la vera battaglia la stiano facendo medici, infermieri e tutto il personale coinvolto a sostenere il sistema sanitario italiano. Seguiti da tutti coloro che stanno garantendo i fabbisogni primari di tutti i 60 milioni di italiani. Penso però che ognuno di noi possa fare qualcosa per migliorare questa situazione e che sia fantastico mettere a disposizione le proprie competenze per il bene comune.

Noi di Deloitte nei nostri studi abbiamo avuto l’opportunità di studiare da vicino il queue management (la gestione delle code) e il machine learning, quindi è stato spontaneo pensare a un modello simile a quello che abbiamo poi implementato.

I passaggi che sono venuti dopo sono stati spontanei: è stato necessario fare un tentativo e coinvolgere chi ha la responsabilità e il potere per gestire l’emergenza, ma che ha comunque bisogno di una mano per fronteggiarla al meglio.

Quello che ho imparato è che tutti noi possiamo dare il nostro contributo: anche con un’idea semplice si può fare la differenza.

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