Article

Federico Bianchi

Leggiamo l’esperienza di Federico, Senior Consultant in Officine Innovazione.

Ciao, ci parli di te e del tuo ruolo in Deloitte?

Sono entrato a far parte di Deloitte Officine Innovazione quasi un anno fa e insieme a tutto il team supportiamo aziende consolidate e startup emergenti durante i loro processi di innovazione. Nello specifico mi occupo principalmente di progetti in ambito lifesciences e healthcare.

Ho una grande passione per i viaggi, la bici, la natura e l’aria aperta. Nonostante sia nato e cresciuto sul Lago Maggiore, non lontano da Milano, questa è la mia prima esperienza di lavoro in Italia. Ho costruito infatti la mia carriera all’estero lavorando prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti, dove ho trascorso gli ultimi 4 anni come studente MBA e “startupper”.

Che impatto ha avuto il COVID-19 sul tuo lavoro e sulla tua vita e cosa ti ha portato a cambiare o realizzare?

Come per la maggior parte delle persone, anche per me è stato un evento del tutto inaspettato che ha sconvolto la mia quotidianità. Tutti i giorni guardavo il telegiornale in apprensione per quello che sarebbe stato il futuro e ho percepito che forse, per la prima volta come umanità, ci siamo sentiti fragili. Tutto questo ha creato in me una profonda presa di coscienza che mi ha messo davanti alla scelta tra abbondarmi a una visione incerta del futuro oppure guardare oltre e contribuire a costruire una visione post-Covid.

Officine Innovazione, attraverso il mio lavoro, mi ha dato l’opportunità di prender parte, tra altri, al progetto “back to work”. Durante gli ultimi mesi abbiamo supportato un’importante fondazione scientifica a creare partnership aziendali per rendere disponibili nuove tecnologie che supportano i processi di ripartenza aziendale in maniera rapida ed efficiente. Oggi sono fiero di poter contribuire positivamente alla ripartenza del nostro paese.

Che lezione porterai con te da questa esperienza?

Ho imparato che nelle situazioni di crisi ci si può concentrare sui problemi o sulle opportunità. Ad esempio, credo che la permanenza forzata fuori ufficio ci abbia reso un team ancora più collaborativo. Non dover più dipendere dalla disponibilità di una stanza per organizzare un meeting e essere tutti collegati in uno spazio virtuale ci permette di lavorare insieme più facilmente. Inoltre la “what’s up call” settimanale del venerdì è diventata un piacevole appuntamento per confrontarsi tutti insieme che spero rimanga anche post-emergenza.

A livello di mercato, la più importante opportunità confermata da questa emergenza è che dobbiamo ripensare al nostro concetto di normalità e di sviluppo. La crisi che ne sta nascendo farà sì che tecnologia e innovazione diventino un’alta priorità strategica per milioni di aziende e il ruolo di chi come noi si occupa di innovazione sarà sempre più rilevante.

L'hai trovato interessante?