Vita in Deloitte

Essere Mamma e Leader in Deloitte

In occasione della Festa della Mamma abbiamo intervistato alcune leader di diversi business, che ci hanno raccontato come conciliano il loro ruolo di mamma con la loro carriera professionale di Partner, e come queste due realtà convivano nella loro quotidianità.

Come concili il tuo ruolo di mamma con quello di leader?

Barbara Moscardi, Equity Partner di Deloitte Audit & Assurance:
Conciliare due cose, entrambe potenzialmente totalizzanti, richiede fatica e può anche comportare contrapposizione. Affinché questo sforzo non sia solo un peso è necessaria una spinta interiore, la volontà di non rinunciare a nessuno di questi ruoli. È possibile se siamo mossi dalla passione per il nostro lavoro e da un autentico desiderio di maternità. Tutto ciò riguarda noi, individualmente, e non può essere condizionato da convenzioni sociali altrimenti non funziona. Entrambi questi ruoli non sono semplici presi singolarmente e, messi insieme, il livello di complessità aumenta considerevolmente. Tuttavia non bisogna farsi frenare dalla paura.
È inutile negare che le difficoltà ci sono, nella vita professionale come in quella familiare, e per le donne sono maggiori che per i colleghi uomini. Ci vuole determinazione per non farsi scoraggiare dagli ostacoli disseminati sul nostro percorso. Ho sempre avuto fretta di fare e quando è nata la mia prima figlia, la lentezza dei giorni, scanditi da ritmi altrui, ha messo a dura prova la mia capacità di adattamento. Mi sono sentita per tanto tempo in difetto per questo, poi ho imparato ad accettare che ognuno di noi è diverso e ci sono infiniti modi di essere genitore.
È importante anche farsi aiutare nella gestione quotidiana, in primis dai nostri partner ma anche da nonni e babysitter.
Mia madre è sempre stata molto impegnata, quello che di lei resta dentro di me e mi ha formato come persona, sono il suo entusiasmo e la sua forza nell’affrontare nuove avventure professionali e personali, non certo il tempo della sua assenza. Confido che le mie figlie possano percepire l’importanza di perseguire con passione, coraggio e determinazione la ricerca della nostra felicità, che può derivare dall’essere nel contempo mamma e leader anche se questo comporta essere poco presente nella loro quotidianità.

Chiara Tomassetti, Equity Partner di Deloitte Tax:
Ho 47 anni e sono avvocato. Sono stata nominata manager nel 2003, partner nel 2012 e equity partner nel 2019. Assisto numerosi gruppi italiani e multinazionali operanti in diversi settori di business.
Sono sposata dal 2005, ho due figli maschi (Pietro e Stefano, rispettivamente di 14 e 12 anni), una bimba africana che seguo con adozione a distanza e due cani di razza shar pei.
Come concilio il ruolo di mamma con quello di leader?
Grazie a tre fattori: il primo è stato la volontà di essere veramente presente nei momenti essenziali di crescita dei ragazzi, ma anche nella loro vita di tutti i giorni, come una recita scolastica, una visita medica di controllo o la visione di una partita di calcio insieme. Ciò mi ha portato spesso a scelte di grande sacrificio, come alzarmi ben prima dell’alba per prendere il primo volo o il primo treno utile lo stesso giorno di una riunione fuori città, per avere la possibilità di rientrare a casa in orari compatibili con le loro esigenze e per poter giocare qualche ora con loro o più recentemente ripassare una materia prima di una interrogazione.
Il secondo, ma non in ordine di importanza, è stato ed è il supporto essenziale di mio marito, uomo fantastico e avvocato affermato, che ha costantemente creduto nelle mie doti di mamma e di professionista, mi ha sempre spinto a cogliere nuove opportunità e consentito di proseguire negli step della carriera, anche nei momenti di tentennamento in cui i sensi di colpa inevitabilmente mi hanno colto, aiutandomi con la sua presenza continua nella gestione dei figli. Senza di lui non avrei mai potuto raggiungere questo risultato.
Il terzo fattore, quello forse più difficile da spiegare, è l’orgoglio che colgo negli sguardi dei miei figli quando mi chiedono del mio ruolo, la soddisfazione che provo quando constato che grazie al mio esempio e a quello del padre stanno crescendo ragazzi coscienziosi, dediti all’impegno e con sani valori di accettazione, inclusione, parità. Per loro è naturale che mamma e papà, grazie ai rispettivi meriti, abbiamo raggiunto lo stesso piano lavorativo e questo spero li porterà da adulti, se mai diventeranno a loro volta leader, a riconoscere alle madri le stesse opportunità di carriera dei colleghi uomini.

Silvana Perfetti, Partner del Consulting di Deloitte:
Ho trovato nella consulenza il “luogo” in cui sono riuscita a costruire un equilibrio, spesso non scontato, tra la mia vita da mamma e moglie e quella da professionista. Ero una giovane consulente quando sono diventata mamma e negli anni di fronte ai vari bivi professionali ho deciso sempre, condividendolo con la mia famiglia, di rimanere e crescere in questo settore.
Non nego che è un equilibrio che va continuamente gestito e faticosamente mantenuto, sia per le rocambolesche avventure che ogni mamma gestisce nel day by day, sia perché ogni età ha le proprie necessità, e le modalità e i tempi dello stare insieme possono cambiare.
La maternità mi ha fatto scoprire energie che non avrei immaginato di avere, e mi ha permesso di sviluppare capacità che mi hanno aiutato non solo nell’ambiente familiare ma anche in campo professionale: una buona organizzazione, collaborazione, network, ma soprattutto ascolto, empatia, accettazione anche dell’errore, tutti ingredienti fondamentali.
L’emergenza pandemica ha pesato molto sulle mamme e sulle donne in generale e molte hanno dovuto abbandonare il lavoro; c’è sicuramente ancora molto da fare nel nostro paese per efficaci e diffuse politiche di supporto all’inclusione, alla genitorialità e alla parità di genere.
Forza mamme!

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