deloitte third-party risk management

Analisi

Global Third-Party Risk Management Survey 2023

Navigating the headwinds Enhancing agility to regain momentum

Secondo l’ultima indagine Deloitte sulla gestione dei rischi connessi a terze parti, le organizzazioni con una maggiore maturità in termini di Third-Party Risk Management (TPRM) sono le più resilienti e le più agili nell’affrontare le sfide di un ambiente esterno in continua evoluzione.

Lo studio Global TPRM 2023 condotto da Deloitte ribadisce il potenziale della gestione del rischio per migliorare le prestazioni, e indaga come le organizzazioni si stanno trasformando per rafforzare le capacità di operare in un contesto di mercato interrelato e caratterizzato da crescenti incertezze, complessità gestionali e sfide di natura macroeconomica.

Il sentiment degli intervistati sulle pratiche di TPRM – più di 1300 C-level executive in 40 Paesi – continua ad essere più ottimista (32%) che pessimista (17%), in termini di capacità di gestire i rischi connessi alle terze parti e superare con successo le numerose problematiche sottostanti. Un’azienda su due mantiene invece un outlook stabile (51%).

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Principali tendenze del TPRM

  • Sul fronte della cultura organizzativa, si registra una crescente consapevolezza e maturità nella gestione dei rischi e delle opportunità ESG derivanti da terze parti, con particolare focus sui comportamenti etici e responsabili (69% del campione).
  • Fra le principali priorità delle aziende intervistate vi è la necessità di aumentare il grado di resilienza, attraverso una maggiore integrazione fra strategie di business e risk management (51%).
  • Le aziende più virtuose e “mature” in termini di pratiche TPRM puntano a rafforzare la fiducia con le terze parti, attraverso una strategia di governance basata su concetti di trasparenza, affidabilità, competenze e interazione personale.

I rischi derivanti dalle terze parti e le loro conseguenze

  • I principali ambiti di rischio legati a terze parti percepiti sono quelli digitali: in primis cyber-security e protezione delle informazioni (62%), seguito da rischi geopolitici (33%), resilienza e business-continuity (32%) e data-privacy (29%).
  • I rischi derivanti da terze parti sono sempre più interconnessi e in rapida evoluzione. Per questo motivo le aziende perseguono una trasformazione digitale volta a ottimizzare l’eccellenza operativa nel TPRM, ad esempio attraverso processi di segmentazione avanzata (50%) o di audit delle terze parti (54%), basati sulla valorizzazione di banche dati sia interne che esterne.


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