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Outlook Salute Italia. III Edizione

Prospettive e sostenibilità del sistema sanitario

L’ultimo Outlook Salute Italia, risultato di una ricerca condotta da Deloitte tra i cittadini italiani, evidenzia un momento di cambiamento per il sistema sanitario in Italia.

Dal nuovo Outlook Salute Italia, giunto quest’anno alla terza edizione, emerge un quadro in mutamento nel rapporto tra i cittadini e il sistema salute in Italia.
La nuova ricerca porta il focus su un’Italia che si lascia alle spalle la pandemia, con nuove aspettative ed esigenze in tema di salute. Insieme alla diffusione del digitale e agli impatti degli investimenti del PNRR, si consolidano alcuni trend ormai noti da tempo: minore ricorso ad alcune prestazioni e disparità tra regioni e per fascia di reddito in primis.

Ecco alcune delle principali evidenze emerse.

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Pagelle sufficienti per Sanità Pubblica e Privata, ma con alcuni punti di attenzione

Al SSN gli italiani riconoscono, su una scala da 1 a 10, un voto medio di 6,3 (in lieve calo rispetto all’edizione precedente), mentre alla Sanità Privata attribuiscono un voto medio di 7,1 (anche in questo caso in decrescita).
Tra le voci oggetto di valutazione, i tempi di attesa sono quelle con i voti meno positivi. In crescita l’accesso alle prestazioni sanitarie in farmacia, mentre la qualità del servizio 112 appare in calo nella percezione dei cittadini.

Cala la fruizione di alcune delle principali prestazioni, con evidenti disparità nell’accesso

Si assiste a un decremento nell’accesso ad alcune delle principali prestazioni sanitarie. In negativo soprattutto il ricorso ai medici di famiglia e pediatra (-16 p.p. negli ultimi 3 anni), la diagnostica strumentale (-9 p.p.) le cure odontoiatriche (-8 p.p.) e gli esami di laboratorio (-7 p.p.).
La percentuale di chi accede alle principali prestazioni sanitarie aumenta con l’aumentare del reddito dei rispondenti.
È inoltre ancora del 32% la quota di italiani che dichiara di avere rinunciato a prestazioni sanitarie. Di questi, il 61% ammette di averlo fatto per motivi economici.

In crescita il privato, l’intramoenia e le farmacie

La percentuale di chi dichiara di rivolgersi per le principali prestazioni principalmente al pubblico si è ridotta significativamente: cali più rilevanti negli esami di laboratorio (-24 p.p. rispetto al 2021) e nei piccoli interventi ambulatoriali (-22 p.p.).
Nell’ultimo anno, tra chi ha fatto ricorso a prestazioni sanitarie 1 su 2 si è rivolto anche ad una farmacia che, tra la fascia dei più giovani, risulta un punto di riferimento crescente in tema di accesso a prestazioni base.

Ulteriori evidenze: la trasformazione digitale e il ruolo delle assicurazioni

Gli italiani interagiscono sempre di più tramite il canale digitale con il Sistema Salute: 1 su 4 ha acquistato prodotti sanitari tramite e-commerce, il 76% dichiara di conoscere il Fascicolo Sanitario Elettronico e, di questi, il 44% lo ha utilizzato almeno una volta nel corso del 2022.
Si consolida infine la conoscenza delle assicurazioni sanitarie: il tasso di sottoscrizione delle polizze ritorna ai livelli pre-pandemici e il tasso di utilizzo aumenta rispetto allo scorso anno.

Scarica il report per approfondire i risultati della ricerca.

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